Il CAOS – Centro Arti Opifico Siri è uno spazio di 6000 mq nato dalla trasformazione dell’antica fabbrica chimica ex Siri in un nuovo e moderno centro per le arti contemporanee, che eleva la città di Terni a nuovo polo della contemporaneità umbra.
CAOS, da fabbrica a laboratorio creativo
L’area industriale affonda le sue radici nel passato della regione, poiché fin dal lontano 1793 ospitava la Ferriera pontificia, che al momento dell’unità d’Italia nel 1861 costituiva la più grande fabbrica di tutta l’Umbria. Dopo alcuni anni di chiusura agli inizi del ‘900, l’insediamento industriale venne riconvertito in fabbrica metalmeccanica e chimica a scopi bellici, fino alla nascita nel 1925 della Società Italiana Ricerche Industriali SIRI per la produzione di ammoniaca e prodotti chimici. Nel dopoguerra, il polo industriale inizia a registrare un progressivo calo, fino alla chiusura definitiva nel 1983.
Dopo un periodo di abbandono, l’area torna a nuova vita grazie ai lavori di recupero e riqualificazione che danno vita nel 2009 al Centro Arti Opificio Siri. Il complesso mantiene l’architettura industriale originaria, parte integrante dell’identità stessa di Terni, come nel viale di accesso e nello slargo centrale del sistema, mentre gli edifici vengono recuperati e adibiti a spazi culturali. Ad oggi, l’area conta 5600 mq in cui si trovano:
- il Museo di Arte Moderna e Contemporanea Aurelio De Felice
- Il Museo Archeologico di Terni
- Aree dedicate alle esposizioni temporanee nazionali ed internazionali
- Il Teatro Secci di 300 posti
- L’AreaLab con laboratori e atelier per produzioni artistiche, arricchita da una biblioteca specializzata, la sala video e un caffé ristorante
Arte e cultura trovano dunque a Terni uno spazio fertile dove poter esprimersi nella molteplicità dei loro aspetti anche attraverso la sperimentazione attiva da parte dei visitatori, che diventano attraverso i laboratori, parte integrante del processo di promozione e valorizzazione artistico culturale.
Il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Terni
Il Museo è dedicato ad Aurelio De Felice, artista e scultore di fama mondiale originario del borgo di Torreorsina (TR), e nacque proprio a seguito di una importante donazione da lui effettuata al comune di Terni. Il Museo raccoglie infatti la collezione dell’artista, che andò a creare un’area nuova incentrata sulle proposte contemporanee con nomi nazionali e di giovani artisti emergenti del territorio, e le opere appartenenti alla Pinacoteca Comunale, precedentemente dislocata a Palazzo Gazzoli, tra cui la preziosa Pala dei Francescani di Piermatteo d’Amelia datata 1483-85.
Il Museo Archeologico al CAOS
Il percorso museale si articola attraverso 17 sale ospitate negli spazi dei magazzini dell’ex fabbrica, che ripercorrono la storia della città di Terni e del suo territorio.
La prima parte è dedicata alla storia preromana e conserva reperti dal X al VI sec. A.C.: corredi funerari dalle necropoli dell’area, oggetti provenienti da insediamenti abitativi delle antiche popolazioni umbre.
In una seconda parte troviamo invece reperti risalenti alla vita locale in epoca Romana, a partire dal I sec. A.C. comprendenti anche documenti sullo sviluppo urbanistico e sulla vita municipale della città.
The CAOS – Centro Arti Opifico Siri is an area of 6000 square meters born of the transformation of the former chemical factory ex Siri into a new center for modern and contemporary art that elevates the city of Terni to new center of umbrian contemporary.
It houses inside the Pinacoteca Comunale, formerly stationed at Palazzo Gazzoli, the Museum of Modern and Contemporary Art Aurelio De Felice, the archaeological museum, a new modern kind of conviviality called FAT-place of culture, bar and bookshop, a theater of 300 seats and a library.
Art and culture are therefore in Terni fertile space where they can express themselves in the multitude of aspects including through active experimentation by visitors, who become part of the laboratories through the process of promoting cultural and artistic value.
The CAOS – Centro Arti Opifico Siri is an area of 6000 square meters born of the transformation of the former chemical factory ex Siri into a new center for modern and contemporary art that elevates the city of Terni to new center of umbrian contemporary.
It houses inside the Pinacoteca Comunale, formerly stationed at Palazzo Gazzoli, the Museum of Modern and Contemporary Art Aurelio De Felice, the archaeological museum, a new modern kind of conviviality called FAT-place of culture, bar and bookshop, a theater of 300 seats and a library.
Art and culture are therefore in Terni fertile space where they can express themselves in the multitude of aspects including through active experimentation by visitors, who become part of the laboratories through the process of promoting cultural and artistic value.
The CAOS – Centro Arti Opifico Siri is an area of 6000 square meters born of the transformation of the former chemical factory ex Siri into a new center for modern and contemporary art that elevates the city of Terni to new center of umbrian contemporary.
It houses inside the Pinacoteca Comunale, formerly stationed at Palazzo Gazzoli, the Museum of Modern and Contemporary Art Aurelio De Felice, the archaeological museum, a new modern kind of conviviality called FAT-place of culture, bar and bookshop, a theater of 300 seats and a library.
Art and culture are therefore in Terni fertile space where they can express themselves in the multitude of aspects including through active experimentation by visitors, who become part of the laboratories through the process of promoting cultural and artistic value.
The CAOS – Centro Arti Opi
fico Siri is an area of 6000 square meters born of the transformation of the former chemical factory ex Siri into a new center for modern and contemporary art that elevates the city of Terni to new center of umbrian contemporary.
It houses inside the Pinacoteca Comunale, formerly stationed at Palazzo Gazzoli, the Museum of Modern and Contemporary Art Aurelio De Felice, the archaeological museum, a new modern kind of conviviality called FAT-place of culture, bar and bookshop, a theater of 300 seats and a library.
Art and culture are therefore in Terni fertile space where they can express themselves in the multitude of aspects including through active experimentation by visitors, who become part of the laboratories through the process of promoting cultural and artistic value.
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