Castel Ritaldi

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{“translation”:[{“lang”:”it”,”content”:”Il territorio della valle del Sagrantino è ricco di sorprese e disseminato di testimonianze storico-artistiche tra le più antiche di tutta l’Umbria: Castel Ritaldi con il suo magnifico castello è certamente tra questi.

Il piccolo paese si trova lungo la strada che collega Spoleto e Montefalco, ai piedi dei Monti Martani, immerso nel tipico paesaggio umbro dominato dalle distese di olivi e dai celebri vitigni. Il Castello è perfettamente conservato e presenta ancora oggi una pianta rettangolare racchiusa da possenti mura, con torri circolari e quadrangolari a difesa del complesso. Le costruzioni e le vie interne che caratterizzano il particolare borgo all’interno degli alti bastioni si sono consolidate dopo il XIV secolo, mantenendo fino ad oggi la loro struttura.

Prima di Visitare Castel Ritaldi: la Storia

Castel Ritaldi dominava un territorio chiamato “Normandia” termine che deriva da normanno o normale e significa sottoposto all’arbitrato della Chiesa. Il distretto comprendeva vari altri borghi limitrofi, tra cui Colle del Marchese e Castel San Giovanni. Si trattava di una piccola provincia amministrativa, che mantenne però la propria autonomia per circa 2 secoli, nonostante continue pretese da parte della ben più potente Spoleto.

Verso la fine del XII secolo, a seguito delle guerre tra potere imperiale e Chiesa che imperversavano ovunque, il castello rimase prima danneggiato e poi distrutto. Venne comunque ricostruito interamente nel 1213.

In particolare, tra il 1285 e il 1298, Spoleto cercò di ostacolare con vari divieti l’avvio dei lavori per la costruzione di un palazzo dei visconti voluto dalla Chiesa. I lavori per il castello iniziarono infine solo nel 1310. Circa 50 anni dopo, alla costruzione fu aggiunta una possente cinta muraria per volontà del cardinale Egidio Albornoz, che intendeva così difendere il castello dai briganti che attaccavano nella zona. In seguito passò sotto diverse proprietà, divenendo anche un accampamento di militari tedeschi nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Castel Ritaldi: cosa vedere

Si accede al castello attraverso un’antica porta in selce ad arco acuto, verso la quale si trovano gli edifici dell’antica residenza del castellano e dell corpo di guardia, con la loggia del XV secolo a sovrastare l’imponente scalinata. All’interno, poi, le tipiche case medievali presentano porte e finestre ad arco torno acuto e sono costruite perlopiù in pietra calcarea. Il cuore del complesso è la Chiesa di San Nicola che conserva antichi affreschi e si fregia di un portale con teste di serafini del 1846.

Davanti al Palazzo Comunale il monumento al Capitano Leopoldo Eleuteri, 10° asso della squadriglia Baracca della Prima Guerra Mondiale.

Castel Ritaldi non manca di edifici di interesse artistico. Infatti oltre al castello sarà bene non dimenticare di visitare la Parrocchiale di S. Marina, la chiesa di S. Nicola, la Pieve di S. Gregorio in Nido, che mostra evidenti influssi dello stile spoletino nella decorazione in facciata, e il Santuario di la Bruna del XVI secolo.

Il Fantasma del Castello

Leggenda di periferia o misteriosa “presenza”? In tanti a Castel Ritaldi affermano di aver sentito qualcosa, soprattutto nelle lunghe notti d’inverno. Un lungo sibilo, gemiti sommessi: la sofferenza di un fantasma del passato rimasto intrappolato tra le possenti mura del castello per sempre.

“È solo la voce del vento tra i merli della torre – si mormora – la tramontana che sibila tra le torri, o qualche vecchia grondaia, rosa dalla ruggine, che cigola”.

Eppure, la storia di un fantasma inquieto legato agli antichi fasti del luogo viene tramandata dagli anziani del paese e suggestiona ancora oggi. Si tratta del fantasma del conte Leonello Ritaldi, di una storia risalente a ben 5 secoli fa che ci parla di amori e intrighi al tempo dei Borgia.

La celebre Lucrezia Borgia arrivò infatti proprio a Castel Ritaldi, dove conobbe il conte nel corso del ricevimento che i nobili spoletini tennero in suo onore al suo arrivo da Roma. Il conte era un uomo di bella presenza, disinvolto e colto, sebbene anche sfrontato e dedito ai piaceri. Pare dunque che nel corso della festa Leonello abbia fatto invaghire la donna al primo sguardo, per poi in seguito rifiutarla scatenando le sue ire. Lucrezia avrebbe quindi cospirato contro di lui meditando vendetta e riuscendo infine a farlo avvelenare, alla giovane età di venticinque anni.

Dal 1984, il borgo ricorda questa vicenda nelle giornate del Palio del Fantasma, manifestazione estiva in costume medievale che alterna rievocazioni storiche, gare tra rioni e spettacoli a tema.

“},{“lang”:”en”,”content”:”Taking the road from Spoleto to Montefalco, one finds the town of Castel Ritaldi, which, obviously, even if it is not to to be compared with other larger towns of the region as regards works of art, is not without buildings of a certain artistic interest. In fact, other than the castle, one should not forget to visit the parochial church of St. Marina, the church of St. Nicola, the church of St. Gregorio in Nido, the latter which demonstrates, on the decorations of its facade the evident influence of the Spoleto style, and the Sanctuary of “La Bruna”, which dates back to the 16th century.

“},{“lang”:”es”,”content”:”Taking the road from Spoleto to Montefalco, one finds the town of Castel Ritaldi, which, obviously, even if it is not to to be compared with other larger towns of the region as regards works of art, is not without buildings of a certain artistic interest. In fact, other than the castle, one should not forget to visit the parochial church of St. Marina, the church of St. Nicola, the church of St. Gregorio in Nido, the latter which demonstrates, on the decorations of its facade the evident influence of the Spoleto style, and the Sanctuary of “La Bruna”, which dates back to the 16th century.

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runa”, which dates back to the 16th century.

“},{“lang”:”fr”,”content”:”Le village de Castel Ritaldi se rencontre en parcourant la route qui consduit de Spoleto à Montefalco; ce village, bien qu’il ne puisse évidemment pas être comparé aux autres centres majeures de la région en ce qui concerne le nombre d’ouuvres, ne manque cependant pas d’édifices d’intérêt artistique. En effet, outre le château, il est bon de ne pas oublier de visiter la Paroissiale de Ste. Marina, l’église de St. Nicolas, l’église paroissiale de St. Gregorio in Nido, qui montre des influences évidentes du style de Spoleto dans la décoration de la façade, et le Sanctuaire de la Bruna du XVIème siècle.

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