L’antico borgo medievale di Alviano raggiunse il suo massimo splendore tra il 1400 e il 1500 con Bartolomeo di Alviano, condottiero di origine umbra, che fu conosciuto in tutta Europa, sia per le sue imprese di guerra come Capitano di Ventura, sia per i rapporti con le più potenti famiglie dell’epoca. A lui si deve la ricostruzione e l’ampliamento dell’antico castello costruito intorno all’anno 1000 dal Conte Offredo. Nel 1654, all’estinzione della famiglia Alviano, la Rocca fu acquistata da Donna Olimpia Pamphili Maidalchini, cognata di papa Innocenzo X. Nel 1920 venne donata al Comune dai discendenti dei Doria Pamphili.
Elegante e imponente il Castello di Alviano sovrasta tutta la valle del Tevere. Ricostruito nel XVI secolo su un fortilizio preesistente, ha una struttura a pianta quadrata, con torri agli angoli. All’interno un bel cortile rinascimentale con doppio loggiato, su cui affacciano numerosi ambienti di pregio. Tra questi la cappella che contiene una serie di affreschi del ‘600 che possono essere considerati come una sorta di memoria visiva della storia di Alviano. Nella cappella è raffigurato infatti il miracolo di San Francesco e le rondini, avvenuto nel 1212 proprio ad Alviano. È opera contemporanea invece il volto di Bartolomeo raffigurato nella sala consiliare; le fattezze sono quelle reali, tratte da una moneta del Cinquecento coniata dalla Repubblica di Venezia.
Ancora oggi il Castello, sapientemente restaurato, è il fulcro della vita cittadina: il piano nobile ospita il Municipio; al piano terra si trova il Centro di documentazione audiovisiva sull’Oasi di Alviano, oltre a un centro convegni moderno e attrezzato. I sotterranei del Castello ospitano mostre permanenti di arte moderna e il Museo della Civiltà Contadina che si occupa di promuovere il patrimonio locale e di salvaguardare le tradizioni del territorio. Di recente, proprio in onore del suo antico padrone, il Castello è diventato sede del Centro studi sui capitani di ventura, che eroga diversi servizi didattici come visite guidate, visite tematiche, visite teatralizzate e laboratori didattici
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All’interno del borgo è possibile ammirare la Chiesa di Santa Maria Assunta (XV secolo). Documentata come Collegiata fin dal 1275, alle soglie del XVI secolo fu ornata di una preziosa tavola di Nicolò Alunno, rappresentante la Madonna Assunta circondata da angeli glorificanti. In origine aveva due sportelli laterali con le figure di San Giovanni Battista e di San Sebastiano, che attualmente si trovano nel Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo a Roma. Interessante anche un affresco di Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone, commissionato nel 1516 dalla vedova di Bartolomeo d’Alviano, Pantasilea Baglioni, rappresentante la stessa nobildonna e una Madonna e Santi.
Cosa fare a Alviano
Cosa fare a Alviano secondo la nostra mini-guida? Alviano, con l’importante struttura del Castello medioevale, un tempo massima roccaforte di difesa e centro della vita del Feudo, possiede una spiccata vocazione a divenire polo di riferimento del territorio del Parco Fluviale del Tevere. Al suo interno, estesa a ridosso dell’omonimo lago, si inserisce l’Oasi di Alviano: una riserva faunistica di circa 900 ettari gestita dal WWF, dove è possibile praticare birdwaching.
Oggi nelle acque dell’Oasi di Alviano, tra le varie specie di uccelli presenti, troviamo il Martin Pescatore, l’airone grigio e l’airone bianco, che è il simbolo dell’area protetta. Tra gli altri animali che popolano luogo incantevole possiamo incontrare il capriolo, il cinghiale, il daino e il cervo. L’Oasi comprende tutti gli ambienti tipici delle zone umide ad acqua dolce: palude, stagno, acquitrino, marcita, bosco idrofilo e presenta due Sentieri Natura. Il primo, circolare, per le visite scolaresche, attrezzato con piccoli capanni, un’aula didattica all’aperto e al chiuso e una torre di avvistamento; il secondo, naturalistico, si sviluppa lungo il fiume Tevere e la palude ed è consigliato agli appassionati ed ai fotografi naturalisti. Inoltre in loco è disponibile uno stagno e un laboratorio didattico attrezzato con microscopi professionali, telecamere e monitor e un’area pic-nic coperta.
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Cosa Mangiare a Alviano
L’ enogastronomia ad Alviano è profondamente legata alla produzione tipica locale e alla tradizione rurale del territorio. Se chiedete a un buongustaio cosa mangiare a Alviano, vi consiglierà sicuramente i piatti legati alla tipica cultura contadina dove l’olio EVO, il farro, i legumi, i funghi, il tartufo e le paste tradizionali fatte a mano rappresentano gli elementi fondamentali! Tra i primi piatti suggeriamo di assaggiare i visciarelli – una pasta tipica fatta con acqua e farina – al pomodoro o, ancor più prelibati, al tartufo!
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Altro piatto particolarmente invitante è la faraona alla leccarda, come anche tutte le ricette a base di cacciagione e gli immancabili crostini ai fegatini di pollo.
E se vi rimane un po’ di spazio per il dolcetto.. provate i tozzetti di Alviano con nocciole accompagnati dal Vin Santo, un vino liquoroso dolce solitamente abbinato alla pasticceria secca.
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