Un pranzo in un agriturismo dell’Umbria offre la possibilità di vivere un’esperienza che va oltre l’aspetto puramente enogastronomico ed anche se state soggiornando in un altro tipo di struttura, è un’esperienza da provare.
L’agriturismo oramai lo conosciamo bene essendo una forma di ospitalità nata circa 30 anni fa quando nacque come immagine originale del turismo in campagna La sua particolarità è quella di poter essere svolta solo in aziende agricole e a cura di agricoltori, che ne sono i veri protagonisti. Oggi, grazie al nuovo regolamento, ogni attività agrituristica viene caratterizzata da una classe, da 1 a 5, rappresentata dal simbolo del sole.
Questo sistema vuole rappresentare armonicamente lo spirito e la “personalità’” dell’agriturismo italiano nelle sue varie forme, valorizzare la caratterizzazione agricola del contesto di accoglienza, che rappresenta una delle “attese” più significative di chi sceglie l’agriturismo per le proprie vacanze, considerando anche aspetti relativi al contesto paesaggistico-ambientale in cui si svolgono le attività agrituristiche.
Si va da 1 “sole” per l’azienda che offre soltanto le attrezzature e i servizi minimi previsti dalla legge in condizioni di necessaria igiene e funzionalità, fino ai 5 soli categoria dell’eccellenza paesaggistica e di servizio dell’azienda. Senza ombra di dubbio agriturismo e Umbria sono un connubio perfetto. Non a caso, questa regione è considerata “il cuore verde dell’Italia” per la sua varietà di paesaggi di interesse paesaggistico e naturalistico. Inoltre a differenza di altre regioni vicine, l’Umbria ha mantenuto inalterato un fascino mistico e sereno, fuori dal tempo. Anche a tavola.
Certamente uno dei successi in ambito turistico dell’Umbria è proprio la cucina, protagonista indiscussa in ogni tipologia di turista che visita la regione. Basta che sia, rigorosamente, tipica. I turisti vogliono prodotti umbri, meglio se coltivati nel posto in cui si soggiorna, cucinati con lentezza e dedizione, seguendo modalità vecchie di secoli.
Per questo anche se soggiornate in un altro tipo di struttura vale sicuramente la pena provare l’esperienza di un pranzo in un agriturismo dell’Umbria. Inanzitutto per la filiera corta. I prodotti a Km 0 sono quelli che provengono dalla cosiddetta “filiera corta”, cioè da zone di produzione che distano al massimo 70 km dai luoghi di consumo.
Le caratteristiche principali sono la qualità (controllata e riconosciuta), la stagionalità e il legame con la tradizione agraria e culinaria della zona. Questi prodotti contribuiscono alla salvaguardia dell’ambiente perché favoriscono una contrazione dell’emissione di gas nocivi da parte di camion, navi e aerei per il loro trasporto, nonché una diminuzione del volume degli imballaggi. Spesso, inoltre, i prodotti Km 0 sono coltivati secondo i principi dell’agricoltura biologica.
Negli ultimi tempi, infatti, stiamo assistendo allo sviluppo di una mentalità più attenta all’ambiente, alla naturalità dei cibi, al recupero della cucina tipica e genuina. D’altronde l?umbria è davvero ricca prodotti DOP dagli oli di tutte le sottozone ai legumi tra cui la pregiata Fagiolina del Lago e la rinomata Lenticchia di Castelluccio, la patata rossa di Colfiorito, le paste secche preparate con farine bio, lo zafferano di Cascia e quello di Città della Pieve, i mieli e le confetture, le birre artigianali. Ed un pranzo in agriturismo in Umbria consente quasis empre di poter acquistare questi prodotti dopo averli degustati.
Gli acquisti a Km Zero negli agriturismi sono per l’ospite un ulteriore piacere della vacanza, perché ha l’opportunità, come detto, di conoscerne l’origine e perché porta a casa un gustoso ricordo della propria vacanza, che potrà fare assaggiare anche a parenti ed amici proponendo loro di andare ad assaggiarli sul posto in una prossima occasione.
In un pranzo in un agriturismo dell’Umbria per ogni stagione ci sono piatti diversi naturalmente ispirati dalla disponibilità di materie prime fresche. Piatti della tradizione regionale con materie prime eccellenti tra cui olio extra vergine di oliva, tartufo fresco, carne chianina e di maiale allevato allo stato brado, un ricco carrello di salumi e di formaggi ovini e caprini. Potrete assaggiare la frittata al tartufo estivo con bruschetta all’olio extra vergine di oliva come antipasto, gli stringozzi magari fatti con farina bio e con funghi porcini e tartufo nero dei Monti Sibillini. Zucchine, patate, pomodori, insalate e tante altre verdure vengono proposte alla clientela in base alla stagionalità: pochi passi per arrivare all’orto, scegliere quello che la terra ha di meglio da offrire e portarlo in cucina per allestire il menù.
Insomma l’esperienza di un pranzo in agriturismo in Umbria, oltre ad essere un viaggio enogastronomico che coinvolge tutti i sensi, permette anche di entrare dentro la filosofia della filiera corta e perché no, conoscere le ricette della tradizione umbra. Sono molti infatti gli agriturismi che propongono corsi di cucina, per imparare a fare i piatti semplici genuini e gustosi della tradizione enogastronomia umbra.
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