Dall’11 Dicembre 2016 al 7 Maggio 2017, il complesso museale di San Francesco di Montefalco ospiterà la mostra “Antoniazzo Romano e Montefalco” nella quale saranno esposte due magnifiche pale d’altare del pittore italiano, tra i principali artisti della scuola romana del Rinascimento.

Dopo il grande successo dell’esposizione della “Madonna della Cintola” di Benozzo Gozzoli dello scorso anno, Montefalco torna a proporre opere di grande valore grazie alla curatela di Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani di Roma.

“Quello che di buono trovavaspiega il curatore riferendosi al grande pittore rinascimentale – egli lo recepiva di buon grado e lo traduceva nella sua metrica solenne, nella affabilità di un discorso figurativo fondato su pochi schietti principi: chiarezza narrativa, evidenza iconica, continuità con la tradizione, eloquio misurato, nobile senza sussiego, popolare senza volgarità”.

 >> Vieni ad ammirare la preziosa mostra e soggiorna in uno degli agriturismi di Montefalco e della zona di Foligno, li trovi qui!

 

Montefalco ospiterà la “Madonna col Bambino tra i Santi Paolo, Benedetto, Giustina e Pietro”, realizzata da Antoniazzo Romano tra gli anni 1488-1490 e conservata presso la Pinacoteca della Basilica di San Paolo Fuori le Mura a Roma. Gli ori del dipinto romano, recentemente restaurato nei laboratori dei Musei Vaticani, brilleranno accanto alla pala “San Vincenzo da Saragozza, Santa Illuminata, San Nicola da Tolentino”, proveniente dalla chiesa di Santa Illuminata di Montefalco ed oggi custodita nella Pinacoteca cittadina.

L’esposizione mette a confronto per la prima volta i due capolavori di Antoniazzo Romano, grande artista del Rinascimento famoso per le sue palpitanti figure di santi stagliati su abbaglianti fondi oro. Le due opere, per certi aspetti vicine, presentano anche interessanti diversità che permettono di comprendere meglio la ricca e sfaccettata personalità del maestro romano.

La pala raffigurante “San Vincenzo da Saragozza, Santa Illuminata, San Nicola da Tolentino” fu realizzata da Antoniazzo Romano nel 1430-35 per la cappella di Santa Caterina nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma. Giunse a Montefalco nel 1491 e posta nella Chiesa di Sant’Illuminata, grazie all’intervento di Frate Anselmo da Montefalco, generale dei frati agostiniani. In quell’occasione fu eseguito un adattamento dei Santi raffigurati sulla tavola, di cui il restauro dà testimonianza: Santa Caterina, titolare della cappella romana, fu trasformata in Santa Illuminata, coprendone la ruota del martirio; Sant’Antonio da Padova venne spogliato del saio francescano e rivestito di quello agostiniano al fine di trasformarlo in San Nicola da Tolentino. L’unico Santo non modificato fu San Vincenzo da Saragozza, connotato dal vascello.

Tre figure, come le ha definite Antonio Paolucci, luminose e maestose di verosimiglianza plastica, anatomica e fisionomica: “Un capolavoro assoluto […] è la Pala di Montefalco. Anche in questa occasione Antoniazzo non rinuncia al fondo oro contro il quale si stagliano tre santi a figura intera ognuno con i suoi attributi iconografici puntigliosamente esibiti”.

La “Madonna col Bambino tra i Santi Paolo, Benedetto, Giustina e Pietro” fu eseguita nel 1488-90 per la Basilica di San Paolo Fuori le Mura. Le figure dei santi, ampie e monumentali, sono riconoscibili dagli attributi e spaziate con equilibrio in un ideale semicerchio: i santi Pietro e Paolo affiancano la Vergine Maria in atto di adorare il Bambino, accanto San Benedetto e Santa Giustina. Il linguaggio è addolcito, con ombre e luci modulate in passaggi morbidi e volti di malinconica dolcezza. Il fondo oro, simbolico richiamo alla luce divina, era stato nascosto nel XVIII secolo dipingendovi sopra un paesaggio, come si scoprì durante il restauro effettuato nel 1963.

 >> Scopri tutti gli hotel e agriturismi di Montefalco, organizza la tua visita della mostra e dello splendido borgo umbro

 

Le due tavole in mostra sono testimonianze di incomparabile bellezza, accomunate dalla provenienza romana delle chiese d’origine, dalla forma quadrangolare della pala di gusto rinascimentale e dall’impiego dello stesso cartone preparatorio per le figure di Santa Caterina/Sant’Illuminata e Santa Giustina.

Per la prima volta insieme, consentono di approfondire lo studio di Antoniazzo Romano, il più grande pittore romano della seconda metà del Quattrocento.

 

Informazioni pratiche:

Orari di apertura
Dicembre-Marzo: dal mercoledì alla domenica 10.30-13.00 e 14.30-17.00 (chiuso lunedì e martedì, 25 dicembre, 1 gennaio;
Aprile-Maggio: tutti i giorni 10.30-18.00

Tariffe
Intero 7 euro;
ridotto 5 euro (da 18 a 25 anni; convenzionati TCI);
omaggio fino a 17 anni, giornalisti accreditati, soci ICOM, residenti.

 

 

Dall’11 Dicembre 2016 al 7 Maggio 2017, il complesso museale di San Francesco di Montefalco ospiterà la mostra “Antoniazzo Romano e Montefalco” nella quale saranno esposte due magnifiche pale d’altare del pittore italiano, tra i principali artisti della scuola romana del Rinascimento.

Dopo il grande successo dell’esposizione della “Madonna della Cintola” di Benozzo Gozzoli dello scorso anno, Montefalco torna a proporre opere di grande valore grazie alla curatela di Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani di Roma.

“Quello che di buono trovavaspiega il curatore riferendosi al grande pittore rinascimentale – egli lo recepiva di buon grado e lo traduceva nella sua metrica solenne, nella affabilità di un discorso figurativo fondato su pochi schietti principi: chiarezza narrativa, evidenza iconica, continuità con la tradizione, eloquio misurato, nobile senza sussiego, popolare senza volgarità”.

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Montefalco ospiterà la “Madonna col Bambino tra i Santi Paolo, Benedetto, Giustina e Pietro”, realizzata da Antoniazzo Romano tra gli anni 1488-1490 e conservata presso la Pinacoteca della Basilica di San Paolo Fuori le Mura a Roma. Gli ori del dipinto romano, recentemente restaurato nei laboratori dei Musei Vaticani, brilleranno accanto alla pala “San Vincenzo da Saragozza, Santa Illuminata, San Nicola da Tolentino”, proveniente dalla chiesa di Santa Illuminata di Montefalco ed oggi custodita nella Pinacoteca cittadina.

L’esposizione mette a confronto per la prima volta i due capolavori di Antoniazzo Romano, grande artista del Rinascimento famoso per le sue palpitanti figure di santi stagliati su abbaglianti fondi oro. Le due opere, per certi aspetti vicine, presentano anche interessanti diversità che permettono di comprendere meglio la ricca e sfaccettata personalità del maestro romano.

La pala raffigurante “San Vincenzo da Saragozza, Santa Illuminata, San Nicola da Tolentino” fu realizzata da Antoniazzo Romano nel 1430-35 per la cappella di Santa Caterina nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma. Giunse a Montefalco nel 1491 e posta nella Chiesa di Sant’Illuminata, grazie all’intervento di Frate Anselmo da Montefalco, generale dei frati agostiniani. In quell’occasione fu eseguito un adattamento dei Santi raffigurati sulla tavola, di cui il restauro dà testimonianza: Santa Caterina, titolare della cappella romana, fu trasformata in Santa Illuminata, coprendone la ruota del martirio; Sant’Antonio da Padova venne spogliato del saio francescano e rivestito di quello agostiniano al fine di trasformarlo in San Nicola da Tolentino. L’unico Santo non modificato fu San Vincenzo da Saragozza, connotato dal vascello.

Tre figure, come le ha definite Antonio Paolucci, luminose e maestose di verosimiglianza plastica, anatomica e fisionomica: “Un capolavoro assoluto […] è la Pala di Montefalco. Anche in questa occasione Antoniazzo non rinuncia al fondo oro contro il quale si stagliano tre santi a figura intera ognuno con i suoi attributi iconografici puntigliosamente esibiti”.

La “Madonna col Bambino tra i Santi Paolo, Benedetto, Giustina e Pietro” fu eseguita nel 1488-90 per la Basilica di San Paolo Fuori le Mura. Le figure dei santi, ampie e monumentali, sono riconoscibili dagli attributi e spaziate con equilibrio in un ideale semicerchio: i santi Pietro e Paolo affiancano la Vergine Maria in atto di adorare il Bambino, accanto San Benedetto e Santa Giustina. Il linguaggio è addolcito, con ombre e luci modulate in passaggi morbidi e volti di malinconica dolcezza. Il fondo oro, simbolico richiamo alla luce divina, era stato nascosto nel XVIII secolo dipingendovi sopra un paesaggio, come si scoprì durante il restauro effettuato nel 1963.

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Le due tavole in mostra sono testimonianze di incomparabile bellezza, accomunate dalla provenienza romana delle chiese d’origine, dalla forma quadrangolare della pala di gusto rinascimentale e dall’impiego dello stesso cartone preparatorio per le figure di Santa Caterina/Sant’Illuminata e Santa Giustina.

Per la prima volta insieme, consentono di approfondire lo studio di Antoniazzo Romano, il più grande pittore romano della seconda metà del Quattrocento.

 

Informazioni pratiche:

Orari di apertura
Dicembre-Marzo: dal mercoledì alla domenica 10.30-13.00 e 14.30-17.00 (chiuso lunedì e martedì, 25 dicembre, 1 gennaio;
Aprile-Maggio: tutti i giorni 10.30-18.00

Tariffe
Intero 7 euro;
ridotto 5 euro (da 18 a 25 anni; convenzionati TCI);
omaggio fino a 17 anni, giornalisti accreditati, soci ICOM, residenti.

 

 

Dall’11 Dicembre 2016 al 7 Maggio 2017, il complesso museale di San Francesco di Montefalco ospiterà la mostra “Antoniazzo Romano e Montefalco” nella quale saranno esposte due magnifiche pale d’altare del pittore italiano, tra i principali artisti della scuola romana del Rinascimento.

Dopo il grande successo dell’esposizione della “Madonna della Cintola” di Benozzo Gozzoli dello scorso anno, Montefalco torna a proporre opere di grande valore grazie alla curatela di Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani di Roma.

“Quello che di buono trovavaspiega il curatore riferendosi al grande pittore rinascimentale – egli lo recepiva di buon grado e lo traduceva nella sua metrica solenne, nella affabilità di un discorso figurativo fondato su pochi schietti principi: chiarezza narrativa, evidenza iconica, continuità con la tradizione, eloquio misurato, nobile senza sussiego, popolare senza volgarità”.

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L’esposizione mette a confronto per la prima volta i due capolavori di Antoniazzo Romano, grande artista del Rinascimento famoso per le sue palpitanti figure di santi stagliati su abbaglianti fondi oro. Le due opere, per certi aspetti vicine, presentano anche interessanti diversità che permettono di comprendere meglio la ricca e sfaccettata personalità del maestro romano.

La pala raffigurante “San Vincenzo da Saragozza, Santa Illuminata, San Nicola da Tolentino” fu realizzata da Antoniazzo Romano nel 1430-35 per la cappella di Santa Caterina nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma. Giunse a Montefalco nel 1491 e posta nella Chiesa di Sant’Illuminata, grazie all’intervento di Frate Anselmo da Montefalco, generale dei frati agostiniani. In quell’occasione fu eseguito un adattamento dei Santi raffigurati sulla tavola, di cui il restauro dà testimonianza: Santa Caterina, titolare della cappella romana, fu trasformata in Santa Illuminata, coprendone la ruota del martirio; Sant’Antonio da Padova venne spogliato del saio francescano e rivestito di quello agostiniano al fine di trasformarlo in San Nicola da Tolentino. L’unico Santo non modificato fu San Vincenzo da Saragozza, connotato dal vascello.

Tre figure, come le ha definite Antonio Paolucci, luminose e maestose di verosimiglianza plastica, anatomica e fisionomica: “Un capolavoro assoluto […] è la Pala di Montefalco. Anche in questa occasione Antoniazzo non rinuncia al fondo oro contro il quale si stagliano tre santi a figura intera ognuno con i suoi attributi iconografici puntigliosamente esibiti”.

La “Madonna col Bambino tra i Santi Paolo, Benedetto, Giustina e Pietro” fu eseguita nel 1488-90 per la Basilica di San Paolo Fuori le Mura. Le figure dei santi, ampie e monumentali, sono riconoscibili dagli attributi e spaziate con equilibrio in un ideale semicerchio: i santi Pietro e Paolo affiancano la Vergine Maria in atto di adorare il Bambino, accanto San Benedetto e Santa Giustina. Il linguaggio è addolcito, con ombre e luci modulate in passaggi morbidi e volti di malinconica dolcezza. Il fondo oro, simbolico richiamo alla luce divina, era stato nascosto nel XVIII secolo dipingendovi sopra un paesaggio, come si scoprì durante il restauro effettuato nel 1963.

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Le due tavole in mostra sono testimonianze di incomparabile bellezza, accomunate dalla provenienza romana delle chiese d’origine, dalla forma quadrangolare della pala di gusto rinascimentale e dall’impiego dello stesso cartone preparatorio per le figure di Santa Caterina/Sant’Illuminata e Santa Giustina.

Per la prima volta insieme, consentono di approfondire lo studio di Antoniazzo Romano, il più grande pittore romano della seconda metà del Quattrocento.

 

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Orari di apertura
Dicembre-Marzo: dal mercoledì alla domenica 10.30-13.00 e 14.30-17.00 (chiuso lunedì e martedì, 25 dicembre, 1 gennaio;
Aprile-Maggio: tutti i giorni 10.30-18.00

Tariffe
Intero 7 euro;
ridotto 5 euro (da 18 a 25 anni; convenzionati TCI);
omaggio fino a 17 anni, giornalisti accreditati, soci ICOM, residenti.

 

 

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Dopo il grande successo dell’esposizione della “Madonna della Cintola” di Benozzo Gozzoli dello scorso anno, Montefalco torna a proporre opere di grande valore grazie alla curatela di Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani di Roma.

“Quello che di buono trovavaspiega il curatore riferendosi al grande pittore rinascimentale – egli lo recepiva di buon grado e lo traduceva nella sua metrica solenne, nella affabilità di un discorso figurativo fondato su pochi schietti principi: chiarezza narrativa, evidenza iconica, continuità con la tradizione, eloquio misurato, nobile senza sussiego, popolare senza volgarità”.

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L’esposizione mette a confronto per la prima volta i due capolavori di Antoniazzo Romano, grande artista del Rinascimento famoso per le sue palpitanti figure di santi stagliati su abbaglianti fondi oro. Le due opere, per certi aspetti vicine, presentano anche interessanti diversità che permettono di comprendere meglio la ricca e sfaccettata personalità del maestro romano.

La pala raffigurante “San Vincenzo da Saragozza, Santa Illuminata, San Nicola da Tolentino” fu realizzata da Antoniazzo Romano nel 1430-35 per la cappella di Santa Caterina nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma. Giunse a Montefalco nel 1491 e posta nella Chiesa di Sant’Illuminata, grazie all’intervento di Frate Anselmo da Montefalco, generale dei frati agostiniani. In quell’occasione fu eseguito un adattamento dei Santi raffigurati sulla tavola, di cui il restauro dà testimonianza: Santa Caterina, titolare della cappella romana, fu trasformata in Santa Illuminata, coprendone la ruota del martirio; Sant’Antonio da Padova venne spogliato del saio francescano e rivestito di quello agostiniano al fine di trasformarlo in San Nicola da Tolentino. L’unico Santo non modificato fu San Vincenzo da Saragozza, connotato dal vascello.

Tre figure, come le ha definite Antonio Paolucci, luminose e maestose di verosimiglianza plastica, anatomica e fisionomica: “Un capolavoro assoluto […] è la Pala di Montefalco. Anche in questa occasione Antoniazzo non rinuncia al fondo oro contro il quale si stagliano tre santi a figura intera ognuno con i suoi attributi iconografici puntigliosamente esibiti”.

La “Madonna col Bambino tra i Santi Paolo, Benedetto, Giustina e Pietro” fu eseguita nel 1488-90 per la Basilica di San Paolo Fuori le Mura. Le figure dei santi, ampie e monumentali, sono riconoscibili dagli attributi e spaziate con equilibrio in un ideale semicerchio: i santi Pietro e Paolo affiancano la Vergine Maria in atto di adorare il Bambino, accanto San Benedetto e Santa Giustina. Il linguaggio è addolcito, con ombre e luci modulate in passaggi morbidi e volti di malinconica dolcezza. Il fondo oro, simbolico richiamo alla luce divina, era stato nascosto nel XVIII secolo dipingendovi sopra un paesaggio, come si scoprì durante il restauro effettuato nel 1963.

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Le due tavole in mostra sono testimonianze di incomparabile bellezza, accomunate dalla provenienza romana delle chiese d’origine, dalla forma quadrangolare della pala di gusto rinascimentale e dall’impiego dello stesso cartone preparatorio per le figure di Santa Caterina/Sant’Illuminata e Santa Giustina.

Per la prima volta insieme, consentono di approfondire lo studio di Antoniazzo Romano, il più grande pittore romano della seconda metà del Quattrocento.

 

Informazioni pratiche:

Orari di apertura
Dicembre-Marzo: dal mercoledì alla domenica 10.30-13.00 e 14.30-17.00 (chiuso lunedì e martedì, 25 dicembre, 1 gennaio;
Aprile-Maggio: tutti i giorni 10.30-18.00

Tariffe
Intero 7 euro;
ridotto 5 euro (da 18 a 25 anni; convenzionati TCI);
omaggio fino a 17 anni, giornalisti accreditati, soci ICOM, residenti.

 

 

Dall’11 Dicembre 2016 al 7 Maggio 2017, il complesso museale di San Francesco di Montefalco ospiterà la mostra “Antoniazzo Romano e Montefalco” nella quale saranno esposte due magnifiche pale d’altare del pittore italiano, tra i principali artisti della scuola romana del Rinascimento.

Dopo il grande successo dell’esposizione della “Madonna della Cintola” di Benozzo Gozzoli dello scorso anno, Montefalco torna a proporre opere di grande valore grazie alla curatela di Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani di Roma.

“Quello che di buono trovavaspiega il curatore riferendosi al grande pittore rinascimentale – egli lo recepiva di buon grado e lo traduceva nella sua metrica solenne, nella affabilità di un discorso figurativo fondato su pochi schietti principi: chiarezza narrativa, evidenza iconica, continuità con la tradizione, eloquio misurato, nobile senza sussiego, popolare senza volgarità”.

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Montefalco ospiterà la “Madonna col Bambino tra i Santi Paolo, Benedetto, Giustina e Pietro”, realizzata da Antoniazzo Romano tra gli anni 1488-1490 e conservata presso la Pinacoteca della Basilica di San Paolo Fuori le Mura a Roma. Gli ori del dipinto romano, recentemente restaurato nei laboratori dei Musei Vaticani, brilleranno accanto alla pala “San Vincenzo da Saragozza, Santa Illuminata, San Nicola da Tolentino”, proveniente dalla chiesa di Santa Illuminata di Montefalco ed oggi custodita nella Pinacoteca cittadina.

L’esposizione mette a confronto per la prima volta i due capolavori di Antoniazzo Romano, grande artista del Rinascimento famoso per le sue palpitanti figure di santi stagliati su abbaglianti fondi oro. Le due opere, per certi aspetti vicine, presentano anche interessanti diversità che permettono di comprendere meglio la ricca e sfaccettata personalità del maestro romano.

La pala raffigurante “San Vincenzo da Saragozza, Santa Illuminata, San Nicola da Tolentino” fu realizzata da Antoniazzo Romano nel 1430-35 per la cappella di Santa Caterina nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma. Giunse a Montefalco nel 1491 e posta nella Chiesa di Sant’Illuminata, grazie all’intervento di Frate Anselmo da Montefalco, generale dei frati agostiniani. In quell’occasione fu eseguito un adattamento dei Santi raffigurati sulla tavola, di cui il restauro dà testimonianza: Santa Caterina, titolare della cappella romana, fu trasformata in Santa Illuminata, coprendone la ruota del martirio; Sant’Antonio da Padova venne spogliato del saio francescano e rivestito di quello agostiniano al fine di trasformarlo in San Nicola da Tolentino. L’unico Santo non modificato fu San Vincenzo da Saragozza, connotato dal vascello.

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La “Madonna col Bambino tra i Santi Paolo, Benedetto, Giustina e Pietro” fu eseguita nel 1488-90 per la Basilica di San Paolo Fuori le Mura. Le figure dei santi, ampie e monumentali, sono riconoscibili dagli attributi e spaziate con equilibrio in un ideale semicerchio: i santi Pietro e Paolo affiancano la Vergine Maria in atto di adorare il Bambino, accanto San Benedetto e Santa Giustina. Il linguaggio è addolcito, con ombre e luci modulate in passaggi morbidi e volti di malinconica dolcezza. Il fondo oro, simbolico richiamo alla luce divina, era stato nascosto nel XVIII secolo dipingendovi sopra un paesaggio, come si scoprì durante il restauro effettuato nel 1963.

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Per la prima volta insieme, consentono di approfondire lo studio di Antoniazzo Romano, il più grande pittore romano della seconda metà del Quattrocento.

 

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Orari di apertura
Dicembre-Marzo: dal mercoledì alla domenica 10.30-13.00 e 14.30-17.00 (chiuso lunedì e martedì, 25 dicembre, 1 gennaio;
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