Il Teatro Caio Melisso è dedicato all’omonimo commediografo e scrittore spoletino, denominazione che gli è stata conferita in anni recenti sostituendo il precedente nominativo di Teatro Nobile.
Si tratta del più antico teatro all’italiana della città di Spoleto, costruito nel 1600 con una struttura interamente in legno che è stata poi successivamente restaurata ed ampliata, fino a raggiungere l’attuale capienza di circa 350 posti. Si trova in Piazza Duomo, nel cuore del centro storico di Spoleto, ed è parte integrante dell’edificio del Palazzo della Signoria.
Scopriamo insieme la storia di questo teatro, qualche curiosità e le informazioni utili per una città.
Storia e curiosità del Teatro Caio Massimo
L’origine del teatro precede addirittura la sua costruzione vera e propria: i documenti dell’epoca testimoniano infatti che nel 1657 l’Accademia Spoletina ottenne l’uso di quello spazio in Piazza Duomo come spazio per le proprie rappresentazioni. Denominato inizialmente Teatro della Rose, l’ambiente venne utilizzato fin da subito per mettere in scena delle commedie pubbliche.
Dieci anni dopo, il comune decise di ordinare la costruzione dei palchetti che trasformarono l’ambiente in un vero e proprio teatro, il primo teatro pubblico in Italia e in generale uno dei più antichi della penisola. L’impianto ligneo prevedeva quattro ordini di palchi e venne arricchito successivamente con vari intervani, in particolare la realizzazione di decorazioni pittoriche e dei sipari nel 1751.
L’attività del Teatro già denominato Nobile è intensa, tanto da ospitare nel 1817 il Maestro Gioacchino Rossini come suonatore nella rappresentazione di “Italiana in Algeri”.
In seguito il teatro cadde però in disgrazia, prima parzialmente distrutto da un incendio, successivamente oggetto di saccheggi e infine abbandonato in favore nel Teatro Nuovo inaugurato nel 1864.
Dopo circa un decennio, il comune di Spoleto decise comunque di prendere in mano la situazione e promuovere il restauro del Teatro Nobile: l’incarico venne affidato all’architetto Montiroli che portò avanti i lavori tra il 1877 e il 1880. Montiroli si occupò di correggere la curvatura della sala per migliorare la visibilità del palco da parte del pubblico, di sostituire la vecchia struttura con un nuovo impianto a tre ordini di palchi, di far decorare gli interni con composizioni floreali e figure mitologiche. Al termine della ristrutturazione, il nuovo teatro fu intitolato a Caio Melisso, scrittore e commediografo spoletino.
Dopo una nuova stagione di fortunate rappresentazioni, il teatro pian piano iniziò ad essere declassato e utilizzato come cinematografo, fino all’intervento di Gian Carlo Menotti. Il Maestro e fondatore del celeberrimo Festival dei 2 Mondi di Spoleto avvia un nuovo restauro del teatro, inaugurandolo nel 1958 con la prima di Macbeth di Giuseppe Verdi proprio in occasione della prima edizione del Festival.
In seguito, è la Fondazione Carla Fendi ad impegnarsi per la valorizzazione del Teatro in collaborazione con il Comune. Vengono avviate opere di miglioramento della struttura, di messa in sicurezza e di restauro delle decorazioni, tra cui l’importantissimo lavoro di recupero dei sipari e dei fondali originali.
Ad oggi il Teatro Caio Melisso è attivo e parte integrante della stagione teatrale spoletina e tra gli scenari principali del Festival dei 2 Mondi. Collabora inoltre con i lavori e le messe in scena del Teatro Lirico Sperimentale Belli di Spoleto.
Teatro Caio Melisso di Spoleto: informazioni pratiche
Il Teatro Caio Melisso si trova in Piazza Duomo, edificato proprio sulle fondamenta trecentesche del Palazzo della Signoria. La facciata è perfettamente allineata a livello architettonico con l’impianto della piazza, ma potrete notare la particolare insegna posta al di sopra del portone principale e le locandine lungo la parete.
Tenete d’occhio la programmazione, soprattutto in occasione del Festival dei 2 Mondi, in quanto si tratta di un luogo davvero speciale dove assistere a concerti da camera e piccole rappresentazioni teatrali immersi in un’atmosfera curata e d’altri tempi.
Oltre che in occasione di eventi speciali, il teatro viene aperto anche su prenotazione per visite guidate.
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