La Basilica di San Domenico a Perugia è uno degli edifici religiosi più importanti della città, nonché una delle chiese più imponenti di tutta la regione. Per dimensioni, infatti, è seconda in Umbria solo alla Basilica di Santa Maria degli Angeli di Assisi.
Si trova in Piazza Giordano Bruno, lungo Corso Cavour, nella parte bassa del centro storico di Perugia. Accanto alla Basilica sorge l’ex convento di San Domenico con il suo bellissimo chiostro, che oggi ospita il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria e l’Archivio di Stato di Perugia.
San Domenico a Perugia: storia e curiosità
La Basilica di San Domenico così come la conosciamo oggi è il risultato di una serie di interventi e rimaneggiamenti che si sono succeduti nei secoli. Una prima chiesa fu edificata dai frati domenicani tra il 1231 e il 1260, nell’area dove oggi troviamo il chiostro maggiore. Nel 1304, su questa primitiva chiesa, iniziarono i lavori per la costruzione di una grande basilica, il che rispecchiava l’importanza assunta nel frattempo dall’ordine religioso nella città perugina.
La nuova chiesa, a metà del ‘500, iniziò ad essere soggetta a problemi strutturali di precarietà. Nel 1546 si decise di intervenire sul campanile, innalzato tra il 1464 a il 1500 e in origine alto ben 126 metri, per portarlo ad una altezza di 60 metri e aumentarne così la stabilità.
Ciò non risolse la situazione e nel 1614, a seguito del disastroso crollo delle volte, si rese necessaria una ristrutturazione completa. I lavori furono portati avanti tra il 1629 e il 1632 da Carlo Maderno, che riprese lo schema architettonico della Basilica di San Pietro e un’impostazione quindi molto classica. Altri importanti lavori di restauro furono poi effettuati a seguito del terremoto che colpì l’Umbria nel 1997, con la messa in sicurezza di tutta la struttura.
Dell’edificio originario rimangono principalmente il chiostro e l’area del presbiterio, oltre che le vaste soffitte dove sono presenti tracce dell’antica chiesa. Le soffitte della Basilica sono visitabili solo su richiesta, con visite guidate.
San Domenico a Perugia: cosa vedere
La Basilica di San Domenico ospitava un ricchissimo patrimonio artistico, andato in gran parte perduto. La dispersione iniziò in seguito al crollo delle navate, quanto diversi lavori vennero smembrati e tolti dalla chiesa, per poi raggiungere il culmine con le requisizioni napoleoniche prima e le vendite demaniali post-unità d’Italia poi.
Nonostante questo, la Basilica conserva ancora alcune opere di grande pregio, soprattutto affreschi del XIV-XV secolo. Molti di questi sono stati realizzati da noti artisti umbri dell’epoca: la Madonna con il Bambino tra i Santi (1644) di Anton Maria Fabrizi nel muro di controfacciata, l’Uccisione di San Pietro Martire di Cola Petruccioli (fine XIV secolo) nella Cappella di San Tommaso, la Madonna con Bambino tra i Santi Domenico e Caterina di Giovanni Lanfranco nella cappella della Resurrezione. Ricordiamo inoltre particolari interessanti come la Cappella di San Lorenzo con il dossale in pietra e terracotta di Agostino di Duccio (1459) e la cappella con il monumento funebre di papa Benedetto XI, lavoro di Loreno Maitani.
La Basilica di San Domenico conserva poi al suo interno due elementi unici: la grandiosa vetrata di Bartolomeo di Pietro e Mariotto di Nardo e l’antico organo seicentesco. Di seguito qualche informazione in più.
L’interno della Basilica di San Domenico a Perugia: la vetrate
La bellissima e imponente vetrata risplende nell’abside della basilica di San Domenico. Alta ben 23 metri e larga 8,5 metri, la vetrata costituisce una delle più grandi finestre gotiche di tutta Italia, insieme alle celebri vetrate del Duomo di Milano. Risalente al XV secolo, la vetrata costituiva la maggiore fonte di luce della Basilica.
Di dimensioni inusuali per il nostro paese, la vetrata si caratterizza anche per la particolare struttura. L’impianto della vetrata si allontana infatti dalla tradizione italiana, che vede generalmente dare spazio al rosone come elemento conclusivo e trionfale, per riprendere lo schema tipico delle vetrate inglesi, dove la struttura si sviluppa secondo un andamento ad albero e il rosone è sostituito da un gioco di ramificazioni.
L’interno della Basilica di San Domenico a Perugia: l’organo
L’organo della Basilica di San Domenico a Perugia costituisce uno dei pochi organi seicenteschi ancora superstiti in Umbria. E’ inoltre uno dei più pregiati e uno dei più grandi, secondo per dimensione solo all’organo del Duomo di Orvieto. E’ stato costruito tra il 1638 e il 1641 dall’organaro Luca Neri da Leonessa, subendo poi numerosi interventi di restauro nel corso dei secoli.
L’organo in origine era racchiuso in una cassa di legno, alla quale venne poi aggiunta nel 1660 una complessa decorazione e nel 1748 la doratura e la marmorizzazione. Vari interventi hanno poi interessato la sistemazione dell’impianto fonico, gli ultimi dei quali hanno ripristinato buona parte dei registri rendendo l’organo funzionante ancora oggi.
San Domenico a Perugia: informazioni pratiche
La Basilica di San Domenico di Perugia è situata nella parte meridionale della città, facilmente raggiungibile a piedi dal centro storico percorrendo Corso Cavour fino a Piazza Giordano Bruno. La Basilica è accessibile ai disabili con ingresso da Via del Castellano.
Gli orari di apertura sono i seguenti: dalle 07:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 19:00.
L’ingresso al Museo Archeologico Nazionale si trova a sinistra della chiesa, nel complesso del convento. Il Museo è invece aperto con orario continuato tutti i giorni dalle 08:30 alle 19:30 (il lunedì dalle 10:00 alle 19:30).
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