L’intero Convento di Sant’Agostino si trova vicino al centro di Gubbio, appena fuori dalle mura cittadine e poco distante dalla Porta Romana che da il nome alla via stessa in cui si trova l’intero complesso.
Nelle vicinanze si trova anche la funivia cittadina Colle Eletto, che collega la città stessa al Monte Igino e alla Basilica di Sant’Ubaldo, collocata sulla sommità del monte ad un’altezza di 803 metri. Oltre a visitare la splendida Basilica, salendo con la funivia potrai ammirare il magnifico panorama: una bellissima veduta aerea di Gubbio e del convento di Sant’Agostino.
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Cosa vedere nel Convento di Sant’Agostino
Il convento fu costruito nella seconda metà del XIII secolo su di un terreno donato dal comune; i lavori iniziarono nel 1251 e terminarono del 1294, mentre la facciata fu completamente ricostruita nel XVIII secolo.
1. La Chiesa di Sant’Agostino
La chiesa di Sant’Agostino si presente con una struttura ad un’unica navata con travature sorrette da archi acuti poggianti su pilastri. Lateralmente, troviamo le cappelle che riservano un gran numero di opere di rilievo, tra cui alcune degne di note:
- Gesù e la Samaritana (1580) di Virgilio Nucci, la prima cappella sinistra
- la Madonna del Soccorso del sec. XV, la 5a cappella sinistra
- la Madonna di Grazia, affresco attribuito a Ottaviano Nelli nella 3a cappella destra
- il Battesimo di S. Agostino (1594) di Felice Damiani, 4a cappella destra
Molto interessanti anche gli affreschi dell’abside e dell’arco trionfale, eseguiti dal Nelli e dalla sua bottega. Nell’arco trionfale in particolare è rappresentato il Giudizio Universale, realizzato forse con l’aiuto di Jacopo Salimbeni da San Severino. Nell’abside sono illustrate Storie della vita di S. Agostino: questi dipinti, databili verso il 1420, rappresentano una delle principali testimonianze della pittura.
2. Il convento di Sant’Agostino
Il convento si sviluppa limitrofo alla chiesa. Le testimonianze del chiostro graficamente relative e più antiche sono datate verso la seconda metà del ‘600. Nell’800, si presume esistesse un colonnato interno perimetrale, successivamente abbattuto. Alcune di quelle colonne successivamente sono state riutilizzate per altri edifici della città e del territorio circostante; una in particolare la troviamo in un locale vicino all’ingresso del convento.
Al centro del chiostro si trovava la cisterna per la raccolta delle acque piovane, mentre in posizione laterale rispetto l’ingresso si trovava il pozzo, attualmente chiuso. In corrispondenza dei bracci sud-orientali e sud-occidentali del chiostro esistevano sepolture e ossari.
Tracce del periodo gotico le troviamo accanto all’ingresso che conduce ai piani superiori, dove è presente una fontanella sopra la quale si troviamo una pietra di ignota provenienza con la scritta “S. OBLATARUM”.
La torre del campanile è integralmente costruita in pietra calcarea e svetta sul chiostro. La sua datazione dovrebbe risalire ad un periodo posteriore a quello della chiesa, come lascia intendere la tamponatura di uno dei finestroni della chiesa al quale il campanile venne sovrapposto. Altre tracce fanno ipotizzare che, almeno fino alla prima metà del ‘400, doveva esserci un piccolo campanile a vela absidale, in seguito sostituito dall’imponente torre campanaria.
Il presepe permanente del convento di Sant’Agostino
Se volete rivivere la magia del Natale durante tutto l’anno, la visita al convento può fare al caso vostro!
In una sala limitrofa al chiostro del convento è allestito un grande presepio, realizzato da giovani parrocchiani. Il locale che ospita l’opera si presta particolarmente bene, grazie al soffitto basso e ai muri in pietra che fanno sembrare di essere in una vera grotta e grazie ad elementi architettonici che richiamano ad una cripta. L’atmosfera che si respira ammirando il presepio è estremamente magica e raccolta.
L’origine del presepio avvenne in occasione del Natale del 1977, quando un gruppo di parrocchiani realizzò un presepio da mostrare ai fedeli all’uscita della Messa di Mezzanotte. All’inizio l’opera era aperta e visibile solo durante il periodo natalizio, per poi essere smantellata e ricreata al Natale successivo.
Sul finire degli anni ’80 si decise di passare ad un presepio visitabile tutto l’anno, che rimanesse aperto dalla realizzazione fino al Dicembre dell’anno successivo, quando ne sarebbe stato creato un altro. Le realizzazioni susseguitesi negli anni hanno portato ad un continuo miglioramento del presepio, dotandolo di un ciclo completo del giorno e della notte, movimenti di nuvole, lampi, cascate ecc… Inoltre, di anno in anno, gli viene data un’impronta tematica diversa.
Dal Natale del 2003 è stato tolto il ciclo del giorno e della notte, dandogli un aspetto fisso e suggestivo nello stesso tempo.
Le festività natalizie sono da sempre un momento magico per Gubbio, con tantissimi eventi per grandi e piccoli. Scopri di più nel nostro articolo dedicato al Natale a Gubbio
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