Il Parco Regionale del Monte Cucco costituisce una vera e propria eccellenza paesaggistica umbra, forse ancora meno conosciuta di quanto meriterebbe. Per chi in estate cerca riparo dalla calura estiva o per chi sia appassionato di escursioni naturalistiche o attività sportive in ambienti incontaminati, questo parco offre davvero lo scenario perfetto.
L’area protetta si estende per ben 10.480 ettari, in una zona non distante dal confine tra le regioni Umbria e Marche. Il parco comprende territori che si trovano all’interno dei comuni di Costacciaro, Fossato di Vico e Sigillo.
Ci si arriva facilmente percorrendo la via Flaminia, in un itinerario piuttosto comodo d’affrontare al volante che saprà regalare piacevoli sorprese a chi vorrà inframmezzare l’esplorazione dell’area naturale con le visite ai tanti borghi storici delle piccole cittadine contigue al parco.
Dopo i Monti Sibillini, il complesso del Monte Cucco comprende alcune delle vette più alte dell’appennino Umbro-Marchigiano.
Difatti all’interno del Parco troviamo il Monte Catria che svetta con i suoi 1707 metri, seguito dal Monte Cucco con i suoi 1560 metri. Dal sistema montuoso partono i due principali corsi d’acqua di questo tratto di Appennino : il Rio Freddo e il Rio delle Prigioni.
Se siete appassionati fotografi di paesaggi naturalistici, vi consigliamo assolutamente di costeggiare questi corsi fluviali dalle acque limpide e pure. In particolare, il Rio Freddo ha scavato un vero e proprio canyon lungo 3 km che offre scorci da favola, con altissime pareti calcaree e percorsi che prevedono di guadare alcuni tratti o di effettuare discese con la corda. Si tratta di un luogo altamente consigliato agli amanti di torrentismo.
All’interno delle Grotte del Monte Cucco
Oltre ai corsi d’acqua ed al verde brulicante, il Parco offre un altro motivo di grandissimo interesse: la suggestiva Grotta del Monte Cucco. Si tratta di una discesa avventurosa fin nel ventre della montagna, seguita dallo spettacolo naturale che si cela all’interno, tra sale imponenti e affascinanti.
Con i suoi 30 chilometri di spazi e gallerie, la grotta vi permetterà di scendere fino ad una profondità massima di quasi 1000 metri. Grazie alla sua ragguardevole lunghezza, l’area carsica costituisce la quarta grotta più estesa d’Italia. Viene inoltre considerata a tutt’oggi una delle grotte europee più importanti, per questo tra le più note e studiate nel mondo.
Fino a pochi anni fa lo spettacolo tutto naturale della grotta poteva essere apprezzato solo da esperti speleologi. Da qualche anno si è invece finalmente riusciti ad aprire un primo percorso di circa 800 metri e successivi percorsi più intensi. Scendere nella grotta è un’esperienza sensoriale unica, costituita:
- dai suoni, come quello dell’acqua che lentamente scava la roccia
- dagli odori, quelli della profondità della montagna
- da immagini, quelle create dalle formazioni calcaree interne.
La scoperta delle grotte porta una prima datazione del 1499 e da allora molte spedizioni si sono avventurate nell’esplorare l’intero intreccio di gallerie naturali. Grande slancio alla scoperta della grotta venne data a partire dal 1922 da Giambattista Milani, il quale mise in opera una scala di ferro che scendeva per oltre 30 metri.
Fino ad allora si scendeva usando un albero, probabilmente un acero di oltre 300 anni, mentre la scala di Milani fu usata per oltre 60 anni.
Visitare ed Esplorare le grotte del parco
I percorsi all’interno delle grotte sono tre e ben si adattano alle diverse necessità dei visitatori, con caratteristiche adatte ad ogni livello di preparazione fisica.
All’interno delle grotte, il Percorso “Scoperta”
Il primo percorso si chiama “scoperta”ed è articolato per una durata stimata sulle 2/3 ore. Durante questa esplorazione si parte da Pian di Monte (1197 metri) dove si trova il presidio delle guide ed il parcheggio per le vostre auto.
L’escursione inizia su comodo sentiero lungo circa 1800 m con il quale si raggiunge l’Ingresso Est della Grotta, posto a 1.390 metri di altezza. Da questo punto avviene l’accesso attraverso il Pozzo Miliani, 27 metri di profondità, per mezzo di una scala metallica.
Da qui attraverso un percorso interno su terra, scale e passerelle in acciaio si raggiungono enormi sale in rapida successione: la Cattedrale, la Sala Margherita e la Sala del Becco. Da quest’ultima, si ritorna, attraverso lo stesso percorso, al punto di partenza.
Il Percorso “Traversata”
Il secondo percorso si chiama “traversata” ed è articolato per una durata stimata sulle 4/5 ore. Anche in questo caso la partenza è presso il Pian di Monte e si arriva a piedi prezzo il Pozzo Milani. Come per il percorso “scoperta” si visitano la Cattedrale, la Sala Margherita e la Sala del Becco.
A queste si aggiungono la Sala delle Fontane. Per mezzo poi di quello che viene soprannominato “passaggio segreto”, si arriva alla suggestiva Sala Terminale. Dopo gli 800 metri di percorso interno, si esce sul versante nord della montagna, attraverso la risalita di una scala per 8 metri.
E se le grotte sono state uno spettacolo incredibile, anche ciò che vi aspetta all’esterno non può esser da meno. All’uscita si può godere il meraviglioso panorama dell’Appennino e, nelle giornate più limpide, anche il Mare Adriatico.
L’escursione si conclude con la discesa a Pian delle Macinare o il ritorno a Pian di Monte, attraverso sentieri in quota che si affacciano sulla Valle del Chiascio e sui centri storici del Parco (1 ora circa di cammino, con un dislivello di 250 metri). Questo percorso è fruibile per gruppi di almeno 8 persone, qualora si fosse in un numero inferiore il costo è notevolmente superiore.
Il terzo percorso è la “traversata” con navetta, che consiste nel percorso sopra descritto partendo dal borgo di Costacciaro a bordo di una navetta che conduce verso il Pian di Monte, e da qua la stesso itinerario sopra descritto. Questa opzione è particolarmente indicata per i gruppi. Come anche il percorso precedente è consigliabile un gruppo di almeno 8 persone.
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