Da sempre, Natale è sinonimo di dolci. Il pampepato (o panpepato) è sicuramente uno dei dolci umbri più apprezzati e più popolari delle tavole imbandite per le festività natalizie.
Le origini del dolce sono in realtà piuttosto controverse, al punto tale che ben 3 regioni italiane ne contendono la denominazione di “prodotto tradizionale”: Umbria, Toscana ed Emilia Romagna. Tuttavia, la metodologia ternana di preparazione rimane unica e si differenzia nettamente da tutte le altre.
Il pampepato è basato su ingredienti tipici della stagione autunnale: frutta secca, uvetta, canditi, miele o zucchero e spezie a seconda delle varianti, poiché è un dolce popolare e ogni famiglia è solita riproporre una versione rivisitata della ricetta tradizionale.
Le origini del Pampepato
Risalendo alle prime tracce di una ricetta scritta databile al 1800, il pampepato era già allora considerato un dolce delle feste in quanto veniva realizzato con cioccolato e spezie, che all’epoca erano prodotti difficili da reperire e di conseguenza molto costosi.
Con tutta probabilità, però, il dolce ha vita assai più antica e risale al XVI secolo. Si suppone che la preparazione ternana che oggi conosciamo sia la diretta derivante di un altro dolce : il cosiddetto pan speziato, dolce molto simile portato in zona dalle antiche carovane provenienti dall’Oriente intorno alla metà del Cinquecento. Il prodotto si è poi mescolato alla tradizione gastronomica locale e sono stati aggiunti ingredienti come le noci, gli agrumi ed anche il mosto cotto. Oggi difficile da reperire, il mosto cotto a Terni viene imbottigliato ad hoc e destinato alla preparazione del dolce.
La preparazione del pampepato ternano fa dunque parte della gastronomia popolare tradizionale, assumendo anche un profondo carattere folkloristico al punto tale da diventare una vera e propria festa nella festa. Secondo la tradizione, il dolce viene preparato rigorosamente a partire dall’8 dicembre e per un periodo che arriva fino al 14 febbraio, giorno di San Valentino, il patrono locale. E’ inoltre usanza tipica conservare almeno una porzione fino al giorno di Pasqua (o addirittura dell’Assunzione il 15 agosto).
Gli ingredienti del pampepato ternano
Come abbiamo visto, le origini del dolce sono piuttosto confuse e poco certe. Così come spesso accade quando si tratta di ricette antiche che si tramandano di generazione in generazione, non vi è una ricetta univoca. Gli ingredienti comunemente più usati sono noci, vino rosso, mandorle, nocciole, uvetta, miele, cioccolato fondente, cannella, farina, noce moscata ed ovviamente, pepe. Tuttavia sono nate nel corso degli anni, diverse varianti che prevedono spesso la sostituzione di questi ingredienti, con altri.
Quello che conta, ad ogni modo, è sporcarsi le mani: gli ingredienti vanno infatti amalgamati e mescolati manualmente, fino a modellare i singoli panetti.
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