Come ogni anno in occasione della festività del Corpus Domini (Corpo del Signore, 2a domenica dopo la Pentecoste, 9a dopo Pasqua, ndr), Orvieto rivive la solennità della cerimonia, sia religiosa che prettamente popolare. A “menar le danze” è il Corteo delle Dame, il sabato pomeriggio antecedente, 16:30 circa, che ripropone uno spaccato immaginario di vita medievale: i nobili dei territori assoggettati, arrivati in città per sfilare in corteo, erano seguiti da numerose dame e cortigiani. E proprio in onore delle prime il Podestà organizzava delle rappresentazioni in piazza, dalle danze ai canti medievali, dalle esibizioni di sbandieratori a quelle di falconieri, con il Palazzo del Popolo a far da cornice.
Ma sarebbe ingeneroso ridurre il fortissimo legame tra Orvieto, gli orvietani e la Festa del Corpus Domini alle, seppur spettacolari, rievocazioni storiche e religiose. In questo giorno viene celebrato infatti il miracolo dell’Ostia Consacrata, il miracolo eucaristico di Bolsena. Tradizione vuole che nel 1263 un sacerdote boemo, Pietro da Praga, passando per Bolsena si fermò a celebrare la messa sull’altare di S. Cristina. Il sacerdote era afflitto da dubbi. Non credeva possibile la trasformazione del vino e del pane nel sangue e corpo di Cristo. Durante la consacrazione avvenne un miracolo: dall’ostia sgorgò sangue. L’avvenimento fu comunicato al Papa, Urbano IV, che risiedeva ad Orvieto, il quale ordinò l’immediato trasferimento dei paramenti indossati dal prete, il Sacro Lino del Corporale, presso la città della Rupe. Ancora oggi visibile ai fedeli, contenuto in un Reliquiario, durante la Processione.
Urbano IV un anno dopo, nel 1264, estese la festa a tutto il mondo cattolico.
Alle 10:30 della domenica mattina, davanti al Duomo di Orvieto, avviene l’incontro tra la processione religiosa ed il Corteo Storico, per dar luogo alla Processione Storica e Religiosa del Corpus Domini. Il Corteo Storico di Orvieto nasce dalle Sacre Rappresentazioni degli anni cinquanta, ed è indubbiamente uno dei più belli d’Italia. Composto da 400 figuranti, rappresenta la storia, la cultura e le tradizioni di quello che fu un potentissimo Comune medioevale.
Lo spettacolo è veramente affascinante: sullo sfondo dello scenario unico del Duomo e dei monumenti del centro storico, al suono di tamburi e trombe, si può ammirare l’incedere maestoso dei figuranti, a proprio agio nel ruolo. Senza dimenticare la preziosità dei costumi, dei drappi e delle bandiere, delle armature e degli elmi, tutti creati con una meticolosa ricerca storica e dalla grande abilità di sarte, ricamatrici e botteghe artigiane orvietane.
Una curiosità ed evento collegato alla Festa del Corpus Domini. Sempre secondo tradizione, durante il trasporto delle reliquie da Bolsena ad Orvieto, gli abitanti dei paesi in cui passava la processione pensarono di rendere omaggio al Corpus Domini gettando petali di fiori sulle strade. Questo gettare agli inizi del secolo scorso si è trasformato nelle Infiorate del Corpus Domini, rappresentazioni sui selciati a tema religioso e veri e propri capolavori di arte floreale, come ad esempio le famosissime Infiorate di Spello e l’Infiorata Sangeminese di San Gemini.