Il Teatro Belli di Spoleto è più di un teatro, è una vera e propria fucina creativa votata alla valorizzazione di nuovi giovani talenti nel campo della musica e della lirica. Nato con questo preciso intento per volontà del suo fondatore Adriano Belli, l’omonimo teatro lirico accompagna la sua programmazione con un concorso internazionale di prestigio che registra ogni anno partecipanti da tutto il mondo.
Scopriamo insieme come è nata questa esperienza artistica e cosa la rende così preziosa per la città di Spoleto e non solo.
Il Teatro Lirico di Spoleto venne fondato nel 1947 dal citato Adriano Belli, avvocato e soprattutto musicologo. Per Belli è un sogno che si avvera: con la collaborazione del comune e del Teatro dell’Opera di Roma, lancia una manifestazione annuale mirata ad individuare e lanciare nuovi talenti artistici.
Belli ritiene che il momento sia propizio, in quanto il genere lirico inizia ad essere poco attraente per le nuove generazioni e occorre adoperarsi per riavvicinare una nuova leva di cantanti e artisti a questo mondo, così da gettare le basi e favorire un cambio della guardia nel genere.
Parte così l’evento denominato Teatro Lirico Sperimentale, che passa per la ricerca di nuove voci a seguito di una dura selezione ad opera di una giuria di qualità formata da tecnici e professionisti del settore. I vincitori di quello che è a tutti gli effetti un concorso, quello che in termini moderni chiameremo un talent, sono selezionati per partecipare a un corso di formazione di diversi mesi che spazia in vari ambiti artistici: perfezionamento vocale, ma anche dizione e recitazione.
Molta attenzione è riservata alla cosiddetta arte scenica, alla capacità quindi di integrare una vocalità chiara e sicura alla gestualità teatrale e alla musicalità. Non a caso, l’esperienza spoletina è all’avanguardia come istituto di formazione dell’arte scenica applicata al canto, disciplina che solo più tardi sarà riconosciuta come tale ed inserita all’interno dei programmi di studio dei conservatori italiani.
Avviato il periodo di formazione per le nuove promesse, i ragazzi sono poi accompagnati fino al debutto e alle repliche nei teatri di Spoleto e del territorio umbro, concordando la scelta delle opere da rappresentare secondo le caratteristiche stesse delle loro voci. Ben presto, le rappresentazioni si allargano e coinvolgono anche altri illustri teatri lirici in tutta Italia.
La manifestazione ottiene nel tempo numerosi riconoscimenti per il proprio lavoro, tra cui il premio “Caleidoscopio” della Comunità Europea nel 1992 e il “Premio Abbiati” della Critica Musicale Italiana nel 1994, rinnovato nel 2001 a Denis Krief per la regia della Carmen inserita nella stagione lirica del 2000.
Ben presto la formula del Teatro Lirico si è allargata anche alla componente musicale vera e propria, vale a dire al complesso orchestrale. Nel 1995 nasce l’Orchestra del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, formata dagli allievi del neonato Corso di Qualificazione Professionale per Direttori d’Orchestra e da alcuni musicisti già affermati. L’Orchestra si è esibita in vari concerti sinfonici in tutta Italia, tra i quali si segnala la serata inaugurale dei Primi Giochi Mondiali Militari allo Stadio Olimpico di Roma.
Infine, nel 1999 il Teatro viene integrato con il Centro Studi Belli-Argiris, biblioteca musicale e mediateca. Si tratta della ricca raccolta che costituiva l’archivio personale di Adriano Belli, donato dal figlio Carlo al teatro e costituito da una serie di documentazioni e testimonianza utilissime per lo studio e la ricostruzione della storia del teatro musicale italiano, completata da un’audio-videoteca completamente dedicata all’opera lirica.
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