Sorto in epoca romana nel cuore dell’Umbria, immerso fra colline di uliveti e vigneti, Torgiano deve oggi la sua notorietà alle eccellenti produzioni tipiche che l’hanno resa una delle più grandi e indiscusse capitali italiane del vino. Scopriamo allora insieme cosa caratterizza questo borgo e cosa vedere a Torgiano in un giorno!
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Cosa vedere a Torgiano: una passeggiata nel borgo
Le origini di questo antico borgo fluviale sorto in epoca romana sono legate alla leggenda di Giano, il dio bifronte, al quale fu dedicato l’antico torrione denominato appunto “Torre di Giano”. Costruita nel XIII secolo ed eretta a simbolo di Torgiano, la Torre Baglioni testimonia l’antica cinta muraria fortificata.
Entrante nel centro storico da Piazza Matteotti, in cui un tempo si apriva la Porta del Forno, e percorrete Corso Vittorio Emanuele II: incontrerete sulla sinistra l’Oratorio della Misericordia, al quale si affianca la Chiesa di San Bartolomeo edificata nel XVIII secolo. Continuando lungo Via Pasquale Tiradossi, sono tuttora visibili alcuni tratti di mura castellane. Si giunge poi a un ampio spazio delimitato da un pergolato aperto sulla valle del Tevere.
Di fronte alla chiesa di innalza il seicentesco Palazzo Manganelli, il Palazzetto delle manifatture Stocchi e l’antica dimora della famiglia Falcinelli. Proseguendo lungo Via di Mezzo in leggera pendenza, s’incontra sulla sinistra il Palazzo Comunale, che si presenta nelle forme d’inizio Novecento in angolo con Piazza Baglioni.
Sull’altro lato della piazza il barocco Palazzo Graziani-Baglioni ospita l’importante Museo del vino e conserva al piano nobile una galleria affrescata di fine Seicento, una ricca biblioteca e numerose sale arredate con mobili d’epoca. Al termine delle mura che delimitano il giardino del palazzo, si notano le antiche scuderie, oggi sede della Pro Loco. L’Oratorio di Sant’Antonio custodisce un affresco del XVI secolo raffigurante “Madonna con Bambino” e attribuito alla scuola di Domenico Alfani, noto pittore perugino della prima metà del Cinquecento, allievo di Raffaello.
E ancora… ammirate la Chiesa di Santa Maria del Castello, posta dietro il Palazzo Baglioni, sulla via parallela, e la Chiesa della Madonna dell’Ulivello che custodisce pregevoli tele del XVI e XVII secolo.
Dopo aver completato il percorso delle mura di fortificazione, tornate nuovamente in Piazza Matteotti. Vi consigliamo di ripetere la visita del centro storico facendo attenzione però alla presenza dei numerosi interventi di artisti contemporanei.
Quest’ultimi hanno voluto rendere omaggio alle origini e alla storia di Torgiano con varie opere disseminate per il borgo. Segnaliamo ad esempio le sculture di Nino Caruso, noto ceramista – La Fonte di Giano in Piazza Baglioni – e le delicate pitture di Mario Madiai, il borgo cerca di coniugare forma e struttura, arte e territorio.
Cosa fare a Torgiano
Durante la vostra visita a Torgiano, è d’obbligo una tappa presso il celebre Museo del Vino, uno dei più famosi musei enologici in Italia!
Fortemente voluto dai Lungarotti, importante famiglia di viticultori della zona, fu fondato nel 1974 e ha sede nel seicentesco Palazzo Graziani – Baglioni. Il Museo Del Vino – meglio conosciuto come MUVIT – è sicuramente la più completa ed importante raccolta delle tecniche di viticoltura e della cultura vinicola presente nella nostra penisola. Comprende oggetti, documentazione, opere d’arte e artigianato sul tema del vino. Per restare in tema, insieme alla visita suggeriamo anche una tappa alle Cantine Giorgio Lungarotti.
Altra chicca da non perdere a Torgiano è il Museo dell’Olivo e dell’Olio, anch’esso legato alla famiglia Lungarotti. Situato in un piccolo nucleo di abitazioni medioevali all’interno delle mura castellane, il museo conserva documenti, incisioni, recipienti d’epoca per la conservazione ed altri oggetti storici.
Per saperne di più sulle caratteristiche dei musei e per tutte le informazioni pratica (biglietti, orari di apertura etc) cliccate sui link qui sopra e andate ai singoli articoli dedicati.
Torgiano è dunque sinonimo di buon vino, come abbiamo visto. I suoi gioielli sono il Torgiano Rosso Riserva (l’unica DOCG dell’Umbria insieme al Sagrantino di Montefalco) e la DOC Torgiano. Territorio inserito nell’itinerario della Strada dei Vini del Cantico, Torgiano è però anche Città dell’Olio. Vi suggeriamo quindi di accompagnare la degustazione dei vini con quello delle ottime bruschette bagnate con l’olio locale.
Infine, se avete ancora tempo a disposizione, vi consigliamo di concludere in bellezza con una passeggiata nei dintorni di Torgiano. Recatevi in particolare a Brufa, località nota per essere tappa della Strada del Vino e dell’Arte, che ospita ogni anno artisti che lasciano le proprie sculture sul territorio, dando vita ad un museo all’aria aperta.
Cosa Mangiare a Torgiano
Seguite i consigli dei buongustai! Il grano e la farina rappresentano l’elemento base di numerose ricette tradizionali della zona:
- la torta al testo, dal nome della pietra arroventata al fuoco del camino su cui si cuoce l’impasto di acqua e farina, farcito poi con prosciutto e formaggio, o salsicce e verdura o a piacimento;
- la schiacciata, una focaccia bassa cotta al forno e condita con foglie di salvia o cipolla;
- la torta di Pasqua, dove la farina si associa all’uovo e al formaggio pecorino, ottima accompagnata da affettati!
Altre specialità del territorio sono le zuppe di legumi e ortaggi. E per i più golosi, ecco una serie di dolcetti da non perdere!
Soprattutto nelle campagne, in occasione dei festeggiamenti per la vendemmia, è molto diffuso il consumo del Pane di Mosto o Mostaccioli, biscotti secchi al mosto, a forma di piccole ciambelle o di filette schiacciate. Tipici dolcetti preparati tradizionalmente nel periodo natalizio sono i cammellati e le pinoccate.
I cammellati sono composti da pane grattugiato, noci, cannella, miele, scorza di arancio e pinoli. Gli ingredienti vengono amalgamati al fuoco in una casseruola mescolando con un mestolo. Il composto, rovesciato su un piano di marmo e arrotolato con le mani, viene poi tagliato in pezzetti e modellato a forma di supplì. Particolarmente invitanti si accompagnano molto bene ai vini locali.
Le Pinoccate, dolcetti a forma di rombi di zucchero e pinoli, bianchi con la vaniglia o neri al cioccolato, tradizionalmente confezionate in coloratissime e festose carte. L’impasto, composto unicamente di acqua e zucchero, viene fatto bollire fino ad avere uno sciroppo denso nel quale immergere una quantità di pinoli quasi uguale allo zucchero; dopo aver versato il tutto su un piano di marmo a raffreddare, vengono modellati tanti piccoli rombi.
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