Fin dal tuo arrivo a Gubbio, il Palazzo dei Consoli si staglia imponente all’orizzonte, arroccato alle pendici del Monte Igino che sovrasta Gubbio.
Il Palazzo dei Consoli è sicuramente una delle tappe fondamentali della vostra visita, con il complesso architettonico di Piazza Grande che comprende anche il Palazzo del Podestà e la terrazza panoramica.
Si tratta dell’emblema stesso della città, uno degli scenari preferiti dai tanti turisti e fotografi che affluiscono a Gubbio.
Tutto quello che c’è da sapere sul Palazzo dei Consoli di Gubbio
Le prime testimonianze ufficiali sul Palazzo sono costituite da importanti documenti datati 1321 e 1322, nei quali si evince che il sito che ospita oggi il palazzo fu scelto perché confinante con tutti i quartieri cittadini. Fu quindi chiaro fin da subito che si sarebbe trattato di un vero e proprio centro direzionale, non era inserito in alcun quartiere ma in grado di toccarli e sovrintenderli tutti.
Per realizzare il progetto fu necessario modificare pesantemente lo stato naturale del terreno. Inoltre, per collegare i due palazzi si costruirono le grandi volte che ancora oggi sorreggono la piazza e l’hanno fatta diventare una delle più grandi piazze pensili esistenti. Il complesso ha carattere unitario, che in qualche modo anticipa la nascita di una nuova civiltà italiana.
Tornando al palazzo dei Consoli, l’edificio si presenta in stile gotico, con un’altezza massima stimata oltre i 60 metri. con la torre campanaria e la loggia panoramica che dominano la città.
L’importanza del Palazzo fu chiara fin da subito e questo fu sede nei corso dei secoli delle principali magistrature ed istituti del Libero Comune di Gubbio.
Nella grande Sala dell’Arengo, la cittadinanza eugubina veniva rappresentata dal Consiglio Generale del Popolo. Oggi questa sala ospita il Lapidario, ossia una nutrita raccolta di iscrizioni, sculture, e decorazioni.
L’intero allestimento della sala ripropone l’allestimento degli inizi del XX secolo, in concomitanza dell’inaugurazione del Museo Civico nel 1909. La collezione si articola principalmente in una raccolta di materiali lapidei databili tra la metà del I secolo a.C. e il III secolo d.C., relativi alla fase romana del territorio di Iguvium.
La Sala dell’Arengo è la maggiore di tutto il Palazzo e per questo nel mese di maggio di ogni anno viene allestita per ospitare i celebri Ceri di Gubbio. I Ceri sono infatti custoditi nella Basilica di Sant’Ubaldo per il resto dell’anno, fino alla prima domenica di Maggio quando vengono spostati in città durante quella che viene chiamata la discesa dei ceri.
Da quel momento vengono esposti nella Sala fino alla fatidica giornata del 15 Maggio, quando prende il via la Festa dei Ceri.
Salendo al piano superiore, troveremo il luogo dove i Consoli risiedevano e svolgevano le proprie funzioni. Particolarmente rilevanti è la presenza di fontane interne alla sala. Oltre alle fontane dislocate sul piano, sono numerosi e di pregio gli arredamenti in legno intagliati e conservati nelle sale risalenti alla prima metà del XVI sec. quali sedie, cassoni nuziali, credenze. Soprattutto, menzioniamo l’imponente tavolo in noce proveniente dal refettorio del Monastero Benedettino di San Pietro in Gubbio.
Gli ambienti del livello di Piazza Grande erano riservati invece alle funzioni del Capitano del Popolo alle cui dipendenze stavano gli Armati, alloggiati negli spazi del livello di via Gattapone. Altra particolarità per l’epoca era la presenza di un acquedotto interno che alimentava le fontane ai piani superiori, oltre a fornire numerosi servizi igienici.
All’interno del palazzo era presente anche l’antica Cappella che oggi è impreziosita dalla presenza di affreschi del XIV sec.
G.De Angelis D’Ossat scrive in proposito:
“il recupero della frontalità, il gusto per i proporzionamenti classici, il ripudio dell’arco acuto, l’essenziale semplicità dell’impianto sono tutte conquiste che sbocceranno, circa un secolo dopo, nel periodo prestigioso del Rinascimento fiorentino”.
Fu l’eugubino Matteo di Giovannello, chiamato Gattapone, che realizzò i due edifici: uno, il Palazzo dei Consoli, destinato ad essere la residenza della suprema Magistratura del libero Comune e l’altro, il Palazzo Pretorio, residenza del podestà. Lo splendido portale della facciata del palazzo dei consoli va attribuito ad Angelo da Orvieto.
Attualmente i due edifici sono di proprietà comunale.
Le Tavole Eugubine, cosa sono?
Il Palazzo dei Consoli è sede della pinacoteca e del museo archeologico e all’interno sono contenute le Tavole Eugubine, il più importante documento per la storia dei popoli italici.
Si tratta di sette tavole di bronzo ritrovate nel XV secolo, nelle quali sono incisi testi in antica lingua umbra e in alfabeto latino. Alcune tavole sono incise in entrambe le facce, altre in un solo lato. Gli studiosi hanno potuto decifrare le tavole, che ci raccontano di antichi cerimoniali cittadini e pratiche religiose locali.
Le tavole risalgono probabilmente al III o al II secolo a.C., sebbene gli studiosi ritengano che si tratti di una trascrizione in forma monumentale di testi a loro volta molto più antichi, forse databili I millennio a.C.
Costituiscono ad ogni modo l’unica fonte riferibile alla lingua del popolo umbro, oltre a darci importanti informazioni sulla loro vita quotidiana.
The imposing complex of Palazzo dei Consoli, of Pretorio Palace and the square which links them were constructed during the XIV century. The deliberations of 1321 and 1322 commanded that the buildings had to be erected in a place touching all the different quarters of the town. For these reasons, the public buildings were realized so as to meet all the areas of town in a dedalus of magnificent beauty.
To fulfill the task, the land had to be deeply modified, and huge vaults were constructed in order to support this hanging square, which is supposed to be the biggest hanging square in the world. The architectural complex has a uniform style, revealing the conscience of a new civilization.
oncerning this, G.De Angelis D’Ossat writes as follows : “the recovery of frontality, the taste for classical proportions, the reject of pointed arc, and the naiv semplicity of the implantation are all conquests which will bloom,the century after, in the Florence Renaissance”.
Matteo di Giovannello, said the Gattapone, realized the two buildings: the first, the Consul Palace, destined to being the seat of the Magistracy of the free Commun and the other, Pretorio Palace, residence of the podesta.
The marvelous door of the Consuls Palace has to be attributed to Angelo da Orvieto. Today is the Commun to own the two buildings. The Consuls Palace hosts the archeological museum at which inside the eugubine tables are stored, definetly the most important document for the history of the ancient italic people.
The imposing complex of Palazzo dei Consoli, of Pretorio Palace and the square which links them were constructed during the XIV century. The deliberations of 1321 and 1322 commanded that the buildings had to be erected in a place touching all the different quarters of the town. For these reasons, the public buildings were realized so as to meet all the areas of town in a dedalus of magnificent beauty.
To fulfill the task, the land had to be deeply modified, and huge vaults were constructed in order to support this hanging square, which is supposed to be the biggest hanging square in the world. The architectural complex has a uniform style, revealing the conscience of a new civilization.
oncerning this, G.De Angelis D’Ossat writes as follows : “the recovery of frontality, the taste for classical proportions, the reject of pointed arc, and the naiv semplicity of the implantation are all conquests which will bloom,the century after, in the Florence Renaissance”.
Matteo di Giovannello, said the Gattapone, realized the two buildings: the first, the Consul Palace, destined to being the seat of the Magistracy of the free Commun and the other, Pretorio Palace, residence of the podesta.
The marvelous door of the Consuls Palace has to be attributed to Angelo da Orvieto. Today is the Commun to own the two buildings. The Consuls Palace hosts the archeological museum at which inside the eugubine tables are stored, definetly the most important document for the history of the ancient italic people.
The imposing complex of Palazzo dei Consoli, of Pretorio Palace and the square which links them were constructed during the XIV century. The deliberations of 1321 and 1322 commanded that the buildings had to be erected in a place touching all the different quarters of the town. For these reasons, the public buildings were realized so as to meet all the areas of town in a dedalus of magnificent beauty.
To fulfill the task, the land had to be deeply modified, and huge vaults were constructed in order to support this hanging square, which is supposed to be the biggest hanging square in the world. The architectural complex has a uniform style, revealing the conscience of a new civilization.
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Matteo di Giovannello, said the Gattapone, realized the two buildings: the first, the Consul Palace, destined to being the seat of the Magistracy of the free Commun and the other, Pretorio Palace, residence of the podesta.
The marvelous door of the Consuls Palace has to be attributed to Angelo da Orvieto. Today is the Commun to own the two buildings. The Consuls Palace hosts the archeological museum at which inside the eugubine tables are stored, definetly the most important document for the history of the ancient italic people.
The imposing complex of Palazzo dei Consoli, of Pretorio Palace and the square which links them were constructed during the XIV century. The deliberations of 1321 and 1322 commanded that the buildings had to be erected in a place touching all the different quarters of the town. For these reasons, the public buildings were realized so as to meet all the areas of town in a dedalus of magnificent beauty.
To fulfill the task, the land had to be deeply modified, and huge vaults were constructed in order to support this hanging square, which is supposed to be the biggest hanging square in the world. The architectural complex has a uniform style, revealing the conscience of a new civilization.
oncerning this, G.De Angelis D’Ossat writes as follows : “the recovery of frontality, the taste for classical proportions, the reject of pointed arc, and the naiv semplicity of the implantation are all conquests which will bloom,the century after, in the Florence Renaissance”.
Matteo di Giovannello, said the Gattapone, realized the two buildings: the first, the Consul Palace, destined to being the seat of the Magistracy of the free Commun and the other, Pretorio Palace, residence of the podesta.
The marvelous door of the Consuls Palace has to be attributed to Angelo da Orvieto. Today is the Commun to own the two buildings. The Consuls Palace hosts the archeological museum at which inside the eugubine tables are stored, definetly the most important document for the history of the ancient italic people.
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