▌ Alla scoperta di Piegaro
#BELLAUMBRIA
Il piccolo borgo di Piegaro e il territorio del suo location sono situati nell’area meridionale del Lago Trasimeno, tra il lago e Città della Pieve. Fanno parte della comunità montana dei Monti del Trasimeno e Piegaro sorge infatti ai piedi del monte Montarale, dal quale si gode di un ottimo panorama sull’area dell’alto orvietano.
Il borgo è contornato dalle catene collinari che seguono il corso del fiume Nestore, oltre che da boschi di lecci, castagni e pini.
Piegaro vanta un grazioso centro storico medievale, con il nucleo originario e fortificato nella parte più alta del paese. La cinta muraria, risalente all’epoca romana e successivamente riedificata, presenta un particolare torrione del XII secolo.
COSA VEDERE A PIEGARO E DINTORNI
Dopo una passeggiata nel suggestivo borgo, segui i nostri consigli su cosa vedere a Piegaro e nella zona: esplora con noi l’area di Piegaro per non perderti nessuno dei piccoli tesori del suo territorio.
Museo del Vetro di Piegaro
Il Museo del Vetro è la più viva testimonianza dell’antica arte della lavorazione del vetro locale, legata a Piegaro da una storia centenaria che dal Medioevo arriva fino al XX secolo. Il Museo si trova all’interno del complesso dell’antica vetreria, importante esempio di archeologia industriale di cui conserva l’aspetto originario.
Il percorso museale si articola su tre piani ed oltre ai numerosi manufatti realizzati nelle fornaci del borgo, è possibile ammirare le sale dove un tempo si effettuava la lavorazione del vetro. La Sala delle Volte costituisce la parte più antica dell’edificio e si caratterizza per le suggestive volte a crociera, annerite dal fumo derivante dall’antico impianto. La Sala del Forno era il cuore della produzione, dove rimane ancora oggi la base del muro perimetrale del forno fusorio. Presenti ancora oggi sono inoltre le tre bocche che permettevano di attingere dalla vasca il vetro, attraverso le canne da soffio, la ciminiera perfettamente conservata e il seminterrato con le gallerie che fungevano da magazzino e sistema di riscaldamento del forno.
Proprio nel piano seminterrato è possibile osservare la grande colata di vetro, l’elemento forse più suggestivo del museo, vale a dire una grande quantità di vetro incandescente ancora presente nel bacino di fusione al momento della dismissione della vetreria, nel 1968, che venne fatta confluire all’interno della camera di contenimento e con il suo intenso verde smeraldo rappresenta forse l’esempio più significativo della storia produttiva del vetro di Piegaro.
Per immergersi a pieno nel Museo e vivere una giornata da vero apprendista vetraio, ti consigliamo i laboratori artigianali a tema organizzati da Sistema Museo.
- Con il laboratorio “L’Antica Arte dei Vetrai a Piegaro” scoprirete tutte le fasi di lavorazione del vetro, dal taglio alla composizione, dalla cottura alla produzione dell’oggetto finale, e potrete inoltre portare a casa con voi come ricordo il manufatto prodotto! (su prenotazione dal martedì alla domenica, alle ore 10:00 o alle 15:00)
- Dedicatevi alla decorazione del vetro con il laboratorio “Laboratorio di Incisione su Vetro”, realizzando semplici disegni o decorazioni su vetro attraverso l’utilizzo di appositi trapani da incisione (su prenotazione dal martedì alla domenica, alle ore 10:00 o alle 15:00)
Il Museo Paleontologico di Pietrafitta
“Ho riportato alla luce questi animali, li ho riportati a riveder il cielo e la pianura di Pietrafitta, dove un milione di anni fa transitavano e pascolavano; oggi tutti noi possiamo ammirarli.” Così scriveva Luigi Boldrini nei suoi appunti a proposito degli scavi da lui effettuati nella zona. A Boldrini va infatti quale va il merito di aver portato alla luce tali reperti e di aver reso possibile la nascita del museo stesso. Piegaro e le terre circostanti furono infatti abitate fin da tempi remotissimi, come ci dimostrano le tante testimonianze giunte fino a noi.
Il Museo Paleotologico si trova nella piccola frazione di Pietrafitta e ospita una delle collezioni di vertebrati fossili più ricche d’Italia.
Il Museo è intitolato a Luigi Boldrini che, come accennato, per primo rinvenne i fossili negli anni ’60 all’interno di una miniera locale. Grazie alla sua passione e al suo impegno di ricerca e recupero, è stato possibile nel tempo portare alla luce e conservare migliaia di reperti fossili di elefanti, rinoceronti, scimmie, castori, pesci, uccelli, conchiglie e molto altro. Tra i ritrovamenti vi fu addirittura una nuova specie di cervo, al quale venne dato proprio il nome di “megaloceros boldrini”.
Il museo conserva memoria anche dell’attività mineraria della zona, focalizzando l’attenzione soprattutto sulle vicende sociali e sulle condizioni dei lavoratori del luogo. Il percorso museale entra poi nel vivo e si snoda in un viaggio nel tempo tra vetrine e pannelli: si parte dai vertebrati non-mammiferi (pesci, anfibi, rettili, uccelli) per arrivare a 14 specie diverse di roditori, scimmie ed infine ai pachidermi con ben 8 scheletri quasi completi.
Il Museo è temporaneamente chiuso al pubblico per lavori di ristruturazione e allestrimento. Seguiranno aggiornamenti sulla riapertura.
I BORGHI DEL TERRITORIO DI PIEGARO
Il location di Piegaro e le terre collinari nei dintorni, sono disseminate di piccoli e suggestivi borghi. Ognuno presenta una sua struttura, perlopiù di origine medievale con mura, fortificazioni e qualche peculiarità. Un’escursione tra i borghi del territorio è sicuramente un’esperienza suggestiva e una sorta di ritorno al passato, te ne consigliamo alcuni tra i più belli.
Il Borgo di Castiglion Fosco
La piccola frazione vanta un’importante storia passata,
della quale le testimonianze più importanti sono certamente l’imponente torre cilindrica e i resti del castello costruito tra XI e XII secolo.
La torre, di base cilindrica, è stata ristrutturata recentemente e si innalza al di sopra del borgo. Entra all’interno della torri e sali la scala a chiocciola fino alla terrazza panoramica situata a circa 25 metri, dalla quale si gode di uno splendido panorama.
Passeggiando per il borgo, noterai invece quel che rimane dell’antico castello: il tratto di mura con le torri quadrangolari e la grande cisterna della piazza principale che approvvigionava l’intero abitato, oltre alla chiesa parrocchiale e le tele custodite al suo interno.
Scoprire Greppolischieto
Piccolo gioiello fortificato di origine medievale, Greppolischieto rappresenta la frazione più piccola e più meridionale del territorio di Piegaro.
Il borgo è una vera e propria terrazza naturale sulla vallata, grazie ai suoi 657 metri di altezza e la sua vista mozzafiato a 360°. Lo sguardo spazia infatti dal Terzio ai monti Sibillini, perdendosi tra ulivi, querce, pini e boschi fitti.
Il castello è oggi residenza privata, ma è possibile comunque visitare il borgo. Dalla piazza belvedere, percorri la via che attraversa il centro del paese: potrai ammirare le sue mura perimetrali, con l’elegante campanile quadrato e l’antica porta di accesso medievale, e la Chiesa di San Lorenzo con la sua piccola grotta ad imitazione di quella di Lourdes.
Tra viuzze, sottopassi e particolari scorci, immersi nel silenzio, una passeggiata a Greppolischieto è un’esperienza davvero affascinante.
Il Castello di Cibottola di Piegaro
Da Cibottola si gode di una magnifica vista sul paesaggio umbro, dall’altura in particolare si può ammirare da un lato l’area dal Monte Subasio ad Assisi e al Trasimeno, dall’altro da Perugia all’area ternana.
Più che un borgo parliamo in questo caso di un vero e proprio piccolo castello, eretto nel X secolo sulla sommità di uno dei rilievi che delimitano il fiume Nestore nei pressi di Pietrafitta. L’antico Castello è chiuso da una cinta di mura con due porte di accesso. Al suo interno oltre alle dimore e alla chiesa troviamo un’alta torre campanaria e varie piazzette. Il castello in se’ è privato e in stato di decadenza, è stato infatti segnalato al FAI come un “luogo del cuore”, uno dei luoghi italiani da salvare e non dimenticare.
E’ comunque possibile recarsi a Cibottola e visitare la porta d’ingresso, la particolarissima torre eptagonale con i suoi 7 lati, alta ben 20 metri, e gran parte della cinta muraria.
Cibottola è inoltre nota per il convento francescano conosciuto come Convento di San Bartolomeo, anch’esso oggi in stato di abbandono. Si narra che il convento, eretto agli inizi del 1200, diede dimora tra gli altri a San Antonio da Padova e San Bonaventura da Bagnoregio.
Dopo una visita a Piegaro, ai suoi musei e ai borghi nei dintorni, e la possibilità di avventurarsi nel verde dei boschi umbri lungo i sentieri che conducono al Monte Petrarvella e al Monte Pausillo, approfitta per muoverti verso il Trasimeno ed esplorare l’area del lago.
Segui i nostri suggerimenti per scoprire tutto quello che di più bello puoi vedere…
… e vivi il Trasimeno!
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- Se invece ti ha incuriosito il particolare Museo del Vetro, leggi l’articolo con tutti i dettagli sulla storia, il percorso museale, gli orari di apertura: Il Museo del Vetro di Piegaro
- Infine leggi anche Cosa Vedere al Lago Trasimeno, per organizzare al meglio la tua vacanza al Lago