▌ Alla scoperta di Costacciaro
#BELLAUMBRIA
Costacciaro è un delizioso paese le cui origini sono piuttosto antiche. Testimonianze del tempo passato sono in particolare i ruderi di una rocca e ciò che rimane della cinta muraria, entrambi situati sulla sommità di una verde collina.
Il borgo è poi legato alla presenza delle note Grotte de Monte Cucco, parte dell’omonimo parco naturale umbro. Le prime tracce che attestano la scoperta e l’esplorazione delle grotte risalgono al Cinquecento: al suo interno sono state infatti rinvenute le date 1499 e 1551 impresse nella roccia dai primissimi pionieri che la esplorarono. A quel tempo Costacciaro era soggetta alla dominazione di Perugia, per poi passare a quella di Gubbio e dei Montefeltro ed infine, nel XV secolo, allo Stato Pontificio.
Riaperta nel 2009 a seguito di lavori di manutenzione e messa in sicurezza, le grotte hanno ridestato l’interesse per Costacciaro e per il Monte Cucco stesso.
Costacciaro & il Monte Cucco
Il Monte ha un’altitudine di ben 1500 metri alla sommità, ed offre paesaggi suggestivi e bucolici tra prati, boschi selvaggi e una natura davvero incontaminata. L’insieme delle grotte carsiche nel loro intero è invece considerato come la 4° grotta più estesa d’Italia, articolandosi su circa 35 km di lunghezza complessiva ed una profondità verticale di -922m. Insomma quello che ci vuole se cercate il luogo ideale per una bella passeggiata rinfrescante!
Attualmente la grotta è attrezzata con luci e guide qualificate che ne consentono la visita. Se siete degli speleologi e volete visitare in solitaria la grotta, vi basterà chiedere un permesso speciale all’Università degli Uomini Originari di Costacciaro che gestisce il sito. Per maggiori informazioni, vai al nostro articolo su grotte e parco.
Passeggiare nel borgo di Costacciaro: cosa vedere
Se amate il silenzio, Costacciaro fa decisamente per voi. Si tratta di un piccolo borgo il cui location conta oggi appena 1,184 abitanti, distribuiti in un territorio piuttosto vasto che comprende le frazioni di Villa Col de Canali, Costa San Savino e Rancana. Quest’ultima in particolare conta poche decine di abitanti e si sviluppa attorno a Palazzo Lupini, antica residenza di caccia della famiglia Montefeltro di cui oggi non restano che alcuni resti e una parte della torre di guardia.
Data la pace assicurata dalla posizione, poiché ci troviamo immersi nel Parco Regionale del Monte Cucco, gli abitanti giovano di una realtà quotidiana dove il ritmo dell’uomo si adagia al cospetto della natura brulicante che lo circonda, mantenendo alto il livello della qualità della vita.
Il borgo di Costacciaro, seppur molto piccolo, ha al suo interno una chiese di pregevole fattura denominata Chiesa di San Francesco. La struttura è particolarmente ben conservata, nonostante si tratti di una chiesa databile nel 1282.
Caratteristica è la facciata esterna in stile romanico-gotica, fatta con la pietra calcarea provenie
nte direttamente dal Monte Cucco. Nella parte superiore troviamo un notevole rosone, dalle esili colonnine impreziosite da fogliami e da altri motivi ornamentali scolpiti in bassorilievo sui capitelli stessi.
All’interno della chiesa possiamo ritrovare varie testimonianze del passaggio dei Templari in Umbria e nello specifico della loro presenza in questo luogo. La chiesa probabilmente non rappresentava solo un semplice presidio dei Templari, ma ne era la sede ufficiale di rappresentanza di un vasto territorio alpino, ed addirittura costituiva una ricca ambasciata con tanto di centro culturale e di reclutamento.
Se siete affascinati dalle storie e leggende legate ai Templari, vi suggeriamo di leggere anche il nostro articolo dedicato a San Bevignate di Perugia.
La Corsa delle Botti di Costacciaro, Perugia
Se volete visitare Costacciaro vi consigliamo di farlo nel mese di Novembre, quando si svolge una particolare gara che coinvolge tutti gli abitanti e si svolge proprio per le vie del borgo: la Corsa delle Botti di Costacciaro.
Questa competizione nasce nel 1991 senza essere legata ad alcuna precisa ricorrenza religiosa, ma piuttosto per celebrare il periodo della vendemmia nelle campagne e della vinificazione. Gli accesi animi e la rivalità tra le prime squadre che vi parteciparono, fecero sì che la manifestazione rimanesse sospesa per diversi anni, prima di venire riproposta dal 2009 in poi. Un gruppo di ragazzi del luogo grazie al bando “Largo ai Giovani” riuscirono infatti a rievocare la gara, riscrivendone in parte regole e simbologie, e assicurandole di riprendere nuova vita.
La festa consiste in una vera e propria corsa di due botti che rotolano attorno ad un asse al quale è attaccato un timone, trainato da una formazione di giovani chiamati “bottaioli”. Per ogni squadra vi sono poi un capo bottaiolo, un oste e un direttore di gara.
Le due botti e le relative squadre fanno capo, in competizione, a Costacciaro capoluogo – Hostaria de la Porta – e alle frazioni, in particolare a quella di Villa Col de’ Canali – Hostaria de la Rocca. La corsa si articola in due manche a tempo con somma matematica finale e trionfa la squadra che impiega il tempo minore a terminare il percorso.